(M. Ferretti) – Da Villarreal, Spagna, a Firenze, Italia, passando per Trigoria, Roma. È il lungo viaggio che Borja Valero Iglesias, 28 anni, centrocampista viola dall’altissimo rendimento, ha intrapreso con gli scarpini in valigia. Circa tre anni fa, Daniele Pradè, in quel periodo direttore sportivo della Roma, incarica il suo fedele collaboratore Stefano Desideri di andare a visionare il Villarreal con un’attenzione particolare rivolta a Borja Valero, il finto-vecchio regista del sottomarino giallo. Ogni viaggio, una relazione carica di elogi: Borja Valero è un grande giocatore, il parere di Desideri. Una, due, tre partite con il pelato nel mirino e alla fine il verdetto di Desideri: è da Roma.
L’OSTACOLO
Solo che la Roma non ha mai avuto la possibilità concreta di acquistare Borja Valero perché in quel periodo il costo del cartellino del centrocampista, e di tutti gli altri giocatori del Villarreal, era fuori portata per le casse del club giallorosso. Pradè (e Desideri) non ha, però, perso di vista il giocatore e, appena il costo del suo cartellino è crollato (7 milioni, con il Villarreal retrocesso), il ds l’ha portato nella propria squadra. Che, come per Desideri, era diventata la Fiorentina. Non solo: visto che Desideri aveva seguito più volte la squadra spagnola, a Firenze è arrivato anche il difensore Gonzalo Rodriguez. E, qualche mese dopo, pure Giuseppe Rossi, altro ex Villarreal.