Con la stagione quasi giunta all’epilogo, la sfida tra Fiorentina e Roma si presenta fondamentale per i destini di entrambe le squadre. La Fiorentina si avvicina all’impegno del Franchi in piena lotta per il terzo posto, forte di un prezioso, quanto netto, successo esterno colto sul campo della Sampdoria per 3-0. I viola sono senza mezzi termini la squadra rivelazione del campionato di serie A, in virtù dell’espressione di un gioco apprezzabile qualitativamente e molto organizzato, specchio della filosofia del proprio tecnico, Vincenzo Montella. L’aeroplanino, ostracizzato frettolosamente dalla Capitale, assieme ad altri naviganti di lungo corso, quali Pizarro e Pradé, costituisce l’emblema vivente delle scelte azzardate ed infelici che hanno caratterizzato la gestione americana. Assistere allo sviluppo del progetto Fiorentina, i cui cardini risiedono in una guida tecnica autorevole, un direttore sportivo avveduto ed un regista di assoluto livello internazionale che a dispetto dell’età, risulta essere ancora il perno della manovra, é un raffronto impietoso con il disordine regnante in seno alla società Capitolina. Per la Roma, la gara di Sabato equivale, probabilmente, all’ultima opportunità di una lunga serie di appuntamenti falliti; una sfilza infinita, dove basta andare a ritroso di due settimane , per trovare il pari interno contro il Pescara. Il compito si presenta tutt’altro che agevole per gli uomini di Andreazzoli, accompagnati da 3000 fedelissimi, in un campo da sempre molto ostico, al cospetto di una compagine consapevole e motivata a centrare i propri obiettivi, sublimando una stagione a tratti davvero esaltante. Se a questo si aggiunge la presenza trasversale di svariati ex, piuttosto ingolositi dall’opportunità di dare un calcio ad un passato ingrato, frustrando peraltro le aspettative di un piazzamento europeo da parte di chi, non ha creduto in loro, si é in presenza di tutti gli ingredienti tipici di una sfida densa di significati, carica di tensione e connotati simbolici, crocevia dei reciproci obiettivi: una gara da non sbagliare.
ASSENZE- Andreazzoli che non potrà disporre di Maarten Stekelenburg fermo ai box per un risentimento muscolare, dovrà valutare le condizioni dell’acciaccato Daniele De Rossi, tornato ad allenarsi giovedì dopo due giorni di riposo per il dolore alla caviglia. Pesanti assenze per Montella costretto a fare a meno dello squalificato Savic e dell’infortunato Roncaglia. A queste defezioni che costringeranno l’ex tecnico catanese a rimodellare la difesa, si aggiungono quelle dei lungodegenti Camporese e Giuseppe Rossi, stagione finita per il primo, possibile rientro per il secondo alla trentaseiesima giornata, per inaugurare un nuovo corso dopo il lungo calvario patito.
FIORENTINA – Attualmente una delle realtà più interessanti del calcio italiano, al termine di una precedente annata deludente, la squadra toscana, grazie ad una serie di scelte ponderate associate ad intuizioni brillanti, é riuscita ad acquisire credibilità nei confronti dei tifosi e degli avversari. L’allenatore gigliato Vincenzo Montella propone un calcio offensivo e di qualità ma allo stesso tempo pratico e concreto, in cui il talento dei calciatori non è soffocato bensì esaltato. L’impianto di gioco dei viola é plasmato su due moduli: il 4-3-3 , marchio di fabbrica dell’aeroplanino, esibito anche a Catania, alternato a seconda delle esigenze e delle caratteristiche degli avversari al 3-5-2. Indipendentemente dal sistema di gioco adottato, la Fiorentina esercita un possesso di palla prolungato, con Pizarro perno dello sviluppo delle trame offensive, abile a dettare i tempi di gioco, assistito da una nutrita schiera di fini palleggiatori come Aquilani e Borja Valero. Dal punto di vista tattico, Montella cura molto il pressing offensivo associato ad una rapida ricompattazione dei reparti. Il resto lo fanno la puntuale aggressione degli spazi e la fantasia di elementi come Jovetic e Ljajic, devastanti se in giornata. Per rendere possibile questo tipo di interpretazione é preminente una elevata forza fisica, requisito allenato e gestito in maniera certosina durante tutto l’arco della stagione.
Per la gara con la Roma, Montella adotterà il 4-3-3, modulo suggerito dalla penuria di marcatori centrali a disposizione. In porta sarà schierato Emiliano Viviano, protagonista di una prestazione negativa all’andata, tornato titolare dopo un periodo di flessione che lo aveva fatto arretrare nelle gerarchie del tecnico di pomigliano d’arco. Curiosamente Viviano é stato vicino ad un trasferimento in maglia giallorossa proprio nell’ultimo giorno della scorsa sessione di mercato, quando, con Stekelenburg volato a Londra per firmare con il Fulham, la trattativa saltò per le eccessive pretese economiche della società viola costringendo l’olandese al rientro forzato nella Capitale. La linea difensiva é presto composta: i due centrali, “obtorto collo” saranno il difensore tedesco Compper e Gonzalo Rodriguez, elemento di sicuro rendimento incline alla proiezione offensiva sui corner, entrato a pieno titolo fra le brillanti intuizioni di mercato viola. Per quanto riguarda i laterali difensivi, sulla sinistra confermato il capitano Pasqual mentre sulla destra sarà impiegato il polivalente Tomovic. Ai due terzini spetta il duplice compito di apportare propulsione alla manovra offensiva ripiegando tempestivamente per chiudere gli spazi. In particolare Pasqual é un effettivo propositivo in fase offensiva rispetto al difensore serbo contrassegnato da un atteggiamento più accorto. Il centrocampo é il reparto che certamente costituisce il fiore all’occhiello dell’assemblaggio fiorentino, potendo vantare la presenza di numerosi palleggiatori notevolmente forniti dal punto di vista tecnico, con importanti doti di inserimento. Il regista della squadra, come già detto, è David Pizzarro, schierato in posizione di playmaker davanti alla difesa in virtù dei suoi funzionali connotati: Precisi tempi di gioco, qualità tecniche smisurate perfettamente aggregate ad una grande resistenza fisica, oltre ovviamente ad una buona dose di esperienza che ne agevola la lettura delle situazioni. Il cileno, spesso accusato di rallentare il gioco, é invece molto intelligente nello sviluppo della manovra, poiché mantenendo il possesso, esibendo sovente le sue proverbiali piroette, consente alla squadra di prender campo per poi stabilire su quale porzione del rettangolo verde, avviare l’azione, in base appunto alla disposizione più vantaggiosa assunta dai compagni. Non é un caso che dai suoi piedi passino la maggior parte dei palloni, distribuiti minuziosamente. A coadiuvare il regista sudamericano, in qualità di mezze ali, vi saranno due centrocampisti altrettanto completi come Aquilani e lo spagnolo Borja Valero. Il talento romano, ha compiuto una carriera nettamente al di sotto delle doti tecniche a disposizione, limitato dai numerosi infortuni che non ne hanno mai consentito l’impiego per tutto il corso di una stagione. Tuttavia a Firenze sembra aver trovato la sua dimensione, tornando ad esprimere il suo potenziale in maniera continua. Efficiente palleggiatore e robusto interditore, si propone come regista aggiunto così come il più dinamico Borja Valero, altro sensazionale colpo della dirigenza viola. Lo spagnolo é avversario scorbutico in fase di non possesso ed abbina a piedi eccelsi anche grande facilità di corsa oltre che disponibilità all’inserimento. Certamente sarà uno degli elementi da tener maggiormente d’occhio. Il tridente offensivo si prefigura costituto da elementi atipici. A destra verrà impiegato il duttile Cuadrado, calciatore in grado di svolgere diversi ruoli coprendo praticamente tutta la fascia, dal terzino all’ala di attacco. Molto agile e rapido, quando non riesce a creare superiorità attraverso l’aggressione degli spazi, l’esterno viola si affida allo spunto sull’uno contro uno, altro attributo nelle sue corde che ne fa un’autentica spina nel fianco per le difese avversarie. Sul versante sinistro largo alla fantasia di Adem Ljajic, classico talento serbo ad intermittenza, dotato di numeri estemporanei che se imbrocca la giornata giusta diviene inarrestabile. Il giovane che litigò con Delio Rossi ha saputo far tesoro delle esperienze passate dimostrandosi uno delle liete sorprese della strepitosa annata viola. In avanti il punto di riferimento centrale sarà Jovetic, calciatore sensazionale che ha nella predisposizione agli infortuni, il solo tendine d’achille. Unico calciatore accostabile a Francesco Totti per caratteristiche, il giovane montenegrino può agire indifferentemente da prima o seconda punta, adattandosi all’occorrenza sugli esterni. Elemento mobile, dalla tecnica sopraffina, abile anche nel gioco aereo, Jovetic costituisce il pericolo principale per la difesa romansita, in virtù della precisione negli inserimenti unita alla facilità nel centrare la porta, persino dalla distanza. Autentica mina vagante, il sogno proibito giallorosso, ha licenza di svariare su tutto il fronte offensivo, andandosi a collocare fra le linee, facendo da raccordo tra il centrocampo e l’attacco, risultando prezioso anche in fase di rifinitura, per la facilità nell’imbucare la palla addirittura nei pertugi più angusti.
ROMA – Più di qualche dubbio attanaglia il mister giallorosso Aurelio Andreazzoli comunque propenso all’utilizzo del 4-2-3-1, fortunata reminiscenza spallettiana. I due ballottaggi principali riguardano il centrocampo, dove Bradley sembra esser favorito su De Rossi che non si è allenato in settimana per problemi alla caviglia, e l’attacco reparto nel quale Destro contenderà una maglia da titolare ad Osvaldo, reduce da una tripletta contro il Siena.
In porta con Stekelenburg out verrà scelto Bogdan Lobont, tra l’altro ex dei viola. Nessun dubbio per la linea difensiva caratterizzata dall’impiego di Marquinhos e Castan come marcatori centrali mentre sugli esterni, i cursori saranno lo scostante Balzaretti ed il produttivo Torosidis, giunto in sordina a gennaio ma abile ad affermarsi a suon di prestazioni convincenti. I due laterali manterranno verosimilmente un atteggiamento accorto, bloccati dietro per non lasciare spazio ai rapidi esterni viola, contenendone le folate. A centrocampo torna Pjanic in cabina di regia, ruolo caldeggiato dallo stesso bosniaco il quale ha asserito di trovarsi meglio nella posizione davanti alla difesa. Al suo fianco con un De Rossi non al top, risulta probabile l’utilizzo di Micheal Bradley adibito alla fase di contrasto della manovra avversaria. Sulla trequarti confermati dopo la buona prova fornita una settimana fa all’Olimpico, Francesco Totti in veste di suggeritore centrale ed Erik Lamela collocato sul corridoio di destra per garantirgli maggiore libertà di movimento, svincolato dalle marcature avversarie. Per l’argentino anche il compito di ridurre la propulsione di Pasqual o di sfruttarne la proiezione offensiva per farsi trovare smarcato in contropiede. Sull’out di sinistra la scelta di Andreazzoli ricadrà sul generoso Alessandro Florenzi. Dinamico ed utile in ambo le fasi, il giovane centrocampista dell’Under 21 si propone come variabile offensiva incline all’aggressione degli spazi, conferendo equilibrio alla squadra in copertura. Davanti sono in due per una maglia. Lo scalpitante Destro, a segno al Franchi nella sfida di Coppa Italia, e Pablo-Daniel Osvaldo che sembra vivere un momento di ripresa, consolidato a suon di gol. L’impressione è che la punta marchigiana dovrebbe accomodarsi in panchina in vista dell’impegno di martedi contro il Chievo, lasciando spazio così al numero nove italo-argentino, sullo slancio di qualche convincente prestazione inanellata di recente. Non è esclusa un’alternanza fra i due a partita in corso: Se Osvaldo con la sua mobilità è in grado di esprimere una mole di gioco importante anche per i compagni, Destro si configura come terminale offensivo ideale per il modo di infilarsi in profondità ed attaccare la porta avversaria.
FIORENTINA (4-3-3):1 Viviano 40 Tomovic, 5 Compper, 2 Rodriguez, 23 Pasqual; 10 Aquilani,20 Borja Valero, 7 Pizarro; 11 Cuadrado, 8 Jovetic, 22 Ljajic. A disp. 12 Lupatelli, 88 Neto, 14 Fernandez, 3 Hegazi, 21 Migliaccio, 19 Llama, 18 Larrondo, 92 Romulo, 30 Toni, 9 El Hamdaoui, 27 Wolski. All. Montella
ROMA (4-3-2-1): 1 Lobont, 35 Torosidis, 3 Marquinhos, 5Castan, 42 Balzaretti,4 Bradley, 15 Pjanic,8 Lamela, 48Florenzi, 10 Totti, 9 Osvaldo. A disp. 13 Goicoechea, 29 Burdisso, 16 De Rossi, 46Romagnoli, 23 Piris, 11 Taddei, 20 Perrotta,, 47 Lucca, 17 Lopez, 77 Tachtsidis, 7 Marquinho, 22 Destro. All. Andreazzoli
Indisponibili: 27 Dodo,.24 Stekelenburg
Squalificati:
Diffidati: Balzaretti, Florenzi, Lamela.
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo