(U. Trani) – «A parte lo scudetto, siamo in corsa per tutto, compreso il terzo posto, anche se la zona Champions è un’utopia. Ma vediamo come va a finire. Matematicamente si può sperare…». AurelioAndreazzoli la pensa come Vincenzo Montella.
Stasera al Franchi è scontro diretto. Per l’Europa League, forse pure per togliere il podio al Milan, lontano 7 punti dalla Roma e 1 dalla Fiorentina che punta al ribaltone. Il tecnico giallorosso interviene sull’argomento proprio per evitare di parlare del suo futuro, sempre convinto di essere ancora tra i candidati per la panchina della prossima stagione, terzo incomodo nel testa a testa tra Allegri e Mazzarri e comunque sotto contratto fino al 30 giugno del 2016. «Mancano quattro gare e mi infastidisce che non ci sia l’attenzione per i prossimi impegni. Io voglio questi tre punti. E con i dirigenti ho discusso solo delle gare di Firenze e di martedì all’Olimpico contro il Chievo».
IL SÌ A SINISA – C’è molto del suo passato in questa sfida. Due anni fa aveva trattato con i Della Valle. «Ero d’accordo con Mihajlovic per venire alla Fiorentina: un modo anche per avvicinarmi a casa, a Massa. Ma la Roma mi fermò, coinvolgendomi con un accordo di cinque anni». E prima dell’insediamento della proprietà Usa aveva accompagnato proprio Montella, chiamato a sostituire il dimissionario Ranieri, fino alla conclusione della stagione. «Lo avevo apprezzato da calciatore, l’ho scoperto tecnico curioso che si aggiorna in continuazione e valorizza i suoi collaboratori. E nel dna, per le sue origini, ha arguzia e simpatia. Non mi sorprendono i suoi risultati».
IL DOMATORE E OSVALDO – «Non ho la certezza che il problema del nostro atteggiamento sia risolto, ma il pari con il Pescara ci è servito come lezione» avverte Andreazzoli che fa bene a non fidarsi del suo gruppo che va in altalena, come rendimento e nello spirito. «Non sembra, ma sono un domatore, nel senso che ho tutto sotto controllo». Sorride, non vuole spaventare nessuno. A cominciare da Osvaldo, centravanti ritrovato: «Non era soddisfatto per i fischi. Ma la strada intrapresa con l’applicazione e con i gol è quella giusta». E’ una notte particolare per l’italoargentino, per la prima volta al Franchi da ex. Qui crescono le sue piccole Vittoria, 4 anni, e Maria Helena, 6 mesi, con l’ex compagna Elena Braccini, ovviamente fiorentina: si sono conosciuti quando lui vestiva la maglia viola e impugnava il mitra lasciato da Batistuta. Le sue bimbe vivono a casa dei nonni materni a Fiesole e sono il vero motivo per cui, se dovesse restare in Italia, Osvaldo preferirebbe tornare alla Fiorentina piuttosto che andare al Napoli.
LE VALUTAZIONI – Andreazzoli recupera i brasiliani Marquinhos, Dodò e Marquinho (sono tra i 24 convocati, fuori solo Stekelenburg), ma potrebbe rinunciare a Castan (affaticamento ai flessori della coscia sinistra): pronto Burdisso. «Non rischio nessuno».
A centrocampo giocherà chi sta meglio: non è da escludere una nuova staffetta tra De Rossi e Pjanic che «può essere il nostro Pizarro».
In settimana l’allenatore ha provato il 3-4-1-2, insistendo però più sul 4-2-3-1: «E’ stata mia moglie a suggerirmelo: per doveri coniugali, a volte è meglio ascoltare».
Ieri sera, nel ritiro della Roma, la moglie del giudice Antonino Caponnetto, scomparso nel dicembre del 2002 qui a Firenze, ha ricevuto una maglia autografata da capitan Totti.