(L. Valdiserri) – Il miglior attacco della serie A (la Roma, 68 gol) e la squadra che rispetto allo scorso campionato ha la miglior differenza punti (la Fiorentina, +20). Ma, soprattutto, la storia di grande rispetto tra i due allenatori. Vincenzo Montella ha trasportato a Firenze un pezzo di Roma (lui, Aquilani, Pizarro, Pradé, il dottor Pengue), ha sei punti più dell’avversario e lotta per il terzo posto contro il Milan. Ma ha perduto quando ha incontrato la Roma quest’anno: 2-4 in campionato all’Olimpico e 0-1 in casa in Coppa Italia. Era la Roma di Zdenek Zeman, ora è quella di Aurelio Andreazzoli, che con Montella ha lavorato quando l’Aeroplanino prese in corsa il posto di Claudio Ranieri.
Montella lo ricorda così: «Andreazzoli è una persona corretta e competente. È stato molto prezioso nella mia breve collaborazione a Roma come allenatore. Rispetto a Zeman sta più attento anche alla fase difensiva. Non è una partita come le altre per me. Se vinciamo siamo in Europa League e manteniamo viva la possibilità di andare in Champions. Totti? Non ci siamo sentiti, ma alla Roma adesso toglierei Lamela e Osvaldo». Anche Andreazzoli ha solo parole buone per Montella: «Mi è capitato di assistere alle partite in panchina con lui e sentivo le curiosità e gli interventi, che dimostravano una predisposizione che poi è uscita fuori. Non posso che parlarne benissimo». Stasera, però, ci sarà poco spazio per i complimenti. La Fiorentina deve vincere per inseguire la Champions, la Roma per non perdere pure «l’utopia », come la chiama Andreazzoli. Il giovane emergente contro il «domatore», come Andreazzoli ha accettato di essere chiamato «perché, anche se a molti non pare, sento di avere tutto sotto controllo». Tridente di classe per i viola: Cuadrado, Jovetic e Ljajic. Totti e Lamela sicuri tra i giallorossi e ballottaggio Osvaldo-Destro, con il primo favorito. E per chi ama il fantacalcio c’è chi parla di uno scambio Osvaldo-Jovetic per la prossima stagione.