(A. Austini) – Quattro anni fa con una rovesciata portò la Fiorentina in Champions. Ieri gliel’ha tolta. Osvaldo è l’uomo del destino da queste parti e stavolta fa le fortune della Roma.[…]
In una settimana il suo mondo è cambiato. E ieri sono scomparsi anche i fischi: quel boato del settore ospiti è una liberazione per lui e per tutti i romanisti (ieri ha lasciato lo stadio con la figlia Victoria che non vedeva da tempo). Andreazzoli lo ha gestito come meglio non poteva, dandogli fiducia a discapito di Destro che ha tutto il tempo per rifarsi. I compagni lo coccolano, Totti in primis. «Osvaldo è forte – sottolinea il capitano – e fa gruppo. E poi Roma dimentica tutto. Speriamo che rimangaperché uno della sua caratura è difficile trovarlo in giro, ma spetta alla società decidere».
Una notte di festa e di sogni sulla via di ritorno: leggendo la classifica, il Milan scosso dal caso-Allegri è a 4 punti e c’è ancora lo scontro diretto da giocare a San Siro. Dici Champions e a Totti viene l’acquolina in bocca. «Abbiamo battuto una delle squadre più forti giocando senza paura. Il campionato non è finito, ma più ti avvicini e più ci credi, è normale. Utopia è la parola giusta, cerchiamo di vincere tutte da qui alla fine e vediamo dove arriviamo. Ora godiamoci la vittoria e pensiamo all’Europa League, che è il nostro vero obiettivo. E poi c’è ancora una finale da giocare… ». Già, quel derby a cui ogni romanista non può non pensare sin da ora. «Sarà uno degli appuntamenti più importanti della mia carriera, soprattutto se lo vinciamo. E’ paragonabile a una finale di Champions. Ma resta sempre calcio».
In un’intervista all’Equipe prima della partita Totti ha anche parlato del suo futuro. «Il giorno in cui arriverò in ritardo sul pallone, mi farò da parte. Per adesso penso a divertirmi e proverò a battere il record di Piola. Il Mondiale? Forse lo giocherò alla Playstation… Scherzi a parte, se farò bene come quest’anno anche nella prossima stagione, allora tutto sarà possibile. Io via da Roma? Andrei all’estero, non in Italia per rispetto dei tifosi. Proverei un’esperienza negli States, per esempio. Ma non in Qatar perchè fa troppo caldo e nemmeno al Psg perchè già ci sono giocatori di talento. Comunque sono cresciuto con questa maglia e qui invecchierò». Meglio non pensarci, per il momento.
Tra le belle storie di Firenze c’è anche la rivincita di Goicoechea. L’ultima sua partita era quella della papera col Cagliari e del successivo esonero di Zeman, ieri è entrato «a freddo» e ha salvato la Roma. «E’ stata una sorpresa il tutto – racconta il portiere – ma sono molto felice per avere avuto la possibilità di giocare di nuovo[…]».