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5-5-5 L’ANALISI TATTICA Osvaldo come i veri bomber: 91 minuti di nulla, poi il gol decisivo

5-5-5 L’Analisi tattica

Dopo la sfida di Firenze verrebbe da porsi le solite domande: cosa sarebbe potuto accadere se non si fosse sbagliata la gara con il Pescara? Se Zeman fosse stato esonerato prima cosa sarebbe successo? Se, addirittura, la società non avesse sbagliato ancora una volta allenatore, dove potrebbe essere questa Roma?

A tutto ciò non troveremo mai risposta, intanto ci accontentiamo di analizzare Fiorentina-Roma, terminata 1-0 grazie alla quarta rete di Osvaldo negli ultimi 180′: vittoria che rafforza la quinta posizione in classifica, che avvicina i giallorossi agli stessi toscani. Ancora una volta la squadra di Andreazzoli non si fa notare per ‘bellezza’, ma è estremamente cinica e portata al sacrificio.

LE SCELTE INIZIALI. Ancora una volta 4-2-3-1, costruito attorno alla posizione di Totti: trequartista tutto fare, libero di muoversi a costruire gioco. Rispetto alle previsioni della vigilia Castan viene preferito a Marquinhos, Bradley vince il ballottaggio con Pjanic, andando a formare un centrocampo decisamente muscolare con DDR. In attacco Osvaldo si merita la conferma dopo la tripletta della scorsa settimana.

LA DIFESA. La linea arretrata è composta da Torosidis, Burdisso, Castan, Balzaretti davanti Lobont. Burdisso è la nota lieta della giornata, tornato su livelli che gli competono: l’argentino si immola in un paio di occasioni per salvare la propria porta, soprattutto domina il confronto con Jovetic e Quadrado, costringendo il colombiano ad allontanarsi definitivamente dalla sua zona di campa già dalla fase finale del primo tempo.

Dietro di lui si avvicendano Lobont e Goicoechea: nonostante la buona prova disputata dall’uruguagio, il primo riesce a trasmettere più sicurezza ai compagni. Il pupillo di Zeman salva la Roma in tre occasioni, ma i compagni non riescono proprio a fidarsi di lui: lo dimostra Castan quando lo anticipa in uscita, mandando in calcio d’angolo. Inoltre non riesce a gestire le rimesse dal fondo: opta sempre per il passaggio corto, mettendo spesso in difficoltà i compagni.

Capitolo terzini: mentre Torosidis è la solita certezza, Balzaretti gioca a fasi alterne. Il terzino sinistro è ottimo nelle diagonali difensive, ma, come già successo contro Cerci a Torino, soffre nelle situazioni di uno contro uno su Quadrado. Per sua fortuna spesso arriva uno tra Bradley e De Rossi ad aiutarlo. Con l’ingresso di Marquinhos, poi, la Roma si schiera con una ‘falsa’ linea a 5, in cui il greco si alza molto, mentre Balzaretti cerca di contenere di più.

DE ROSSI. De Rossi c’è, gioca una delle migliori partite della stagione sia in fase di costruzione che in fase difensiva. Bradley lo aiuta molto in interdizione, lo ‘allegerisce’ quando viene pressato, ma il numero 16 vince alla grande il confronto con Aquilani e Pizarro, recuperando 20 palloni (recordman della gara) e realizzando ben 45 passaggi. Proprio gli ex compagni lo maltrattano dall’inizio alla fine: Montella alla fine parla di cartellini in caso di falli da dietro, questa regola, probabilmente, potrebbe valere anche per i suoi calciatori. 

TOTTI. Il Capitano è il regista della Roma. Gioca, e lo ripetiamo, come Spalletti lo aveva immaginato appena arrivato nella Capitale, prima di trasformarlo punta. Quando i suoi soffrono si ‘abbassa’ tra i due mediani, quando c’è bisogno di tenere il pallone lo fa come solo lui sa. Forma fisica strepitosa, lo dimostra duellando in velocità e fisicità con Tomovic e Rodriguez; avrebbe potuto segnare se Osvaldo fosse stato più altruista nel secondo tempo.

OSVALDO. 91 minuti di nulla, in cui si era distinto solo per un contropiede ‘porta a porta’ stile Weah, finito, però, diversamente rispetto a quello del liberiano. Poi, come solo le punte vere sanno fare, regala i 3 punti alla Roma con un’incornata che ricorda quelle di illustri predecessori. Se la contestazione porta goal, speriamo duri ancora a lungo…

A cura di Luca Fatiga

Twitter: @LucaFatiga9

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