A Trigoria, luogo di ritrovo di portieri di varie età, fama e capacità, improvvisamente si è fatto il deserto. Nel giro di otto giorni. Prima Maarten Stekelenburg. Starà fermo ancora per un po’ e non è affatto sicuro possa giocare il 12 maggio contro il MIlan.
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Allora Andreazzoli si è trovato a operare una difficile selezione tra Lobont, esperto 35enne rumeno che è il primo a non fidarsi della sua presa, e Mauro Goicoechea, 25 anni, uruguaiano, condannato all’oblio non tanto da un cross scivolatogli via dalle mani il primo febbraio con il Cagliari (anche se era da allora che non giocava) quanto dalla punizione di Candreva accompagnata in porta nel derby d’andata.
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Lobont si è ben comportato con il Siena e nel primo tempo con la Fiorentina, quando già aveva il naso piegato a zero gradi sul volto per l’impatto con Gonzalo Rodriguez.. Tra il primo e il secondo tempo è uscito. Fuori due. Aveva capito che il naso era rotto.
Alla fine Goicoechea, solo omonimo del difensore basco che passò alla storia per aver spezzato un malleolo a Maradona, si è guadagnato il diritto a non essere fischiato nel giorno, ormai vicinissimo, del suo ritorno in campo all’Olimpico. Con una parata scintillante su Ljajic e un’uscita a cuore aperto su Aquilani. E pure con una meno commendevole bugia: quando ha detto all’arbitro Mazzoleni di non aver toccato il pallone calciato da Pizarro.
Fonte: Corriere dello Sport