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IL ROMANISTA Coppa Italia, rebus vendita libera

Coppa Italia 2012-2013

(Il Romanista) – Il 20 maggio. Non prima. Il 20 maggio sapremo se saranno rimasti dei biglietti. Anzi, i biglietti. Quelli del derby, quelli della finale di Coppa Italia. Faccenda controversa, però, perché il Gos, il Gruppo operativo di sicurezza dell’Olimpico, alias la Questura, alias le forze dell’ordine, sono contrarie alla vendita libera. Mentre la Roma, la Lazio e soprattutto la Lega di Serie A sono favorevoli. Rapida sintesi delle puntate precedenti. Dopo aver trascorso intere settimane a confrontarsi su quando e persino dove giocare – la Lega era attratta dalla pista estera – si è deciso di far disputare la finale il 26 maggio. Alle 18. E a Roma. Per evitare il più possibile un contatto tra le due tifoserie, alla Roma è stata assegnata la Monte Mario e alla Lazio la Tevere.

Tutto a posto? Assolutamente no. Nei bar, quelli reali e quelli virtuali come Facebook e Twitter, si è accesa la discussione su tutto il resto. Primo punto, i prezzi. La Curva Sud costa 30 euro, i Distinti Sud 50, la Monte Mario 120. Un’esagerazione? Detto che a fissarli è la Lega, e non le società, detto che la Roma è riuscita a convincere la Lega a ridurre di 10 euro il prezzo della tribuna (la passata edizione costava 130 euro), sulla carta sì, sono cifre assolutamente fuori dalla portata di molti portafogli. Però è vero che sono anni che la Lega applica queste tariffe. A Milano ricordano spesso come si tratti di una finale. Secondo punto (ma non per importanza), le modalità di vendita. Ci sarà o meno una fase libera? Già, perché per tutti i settori si procederà così: dalle ore 10 del 10 maggio alle ore 20 del 14 maggio è prevista una prelazione per gli abbonati sia con la Privilege sia con la Home, dalle 12 del 15 maggio quella per i possessori delle fidelity card, e quindi della As Roma Privilege e della As Roma Away. Ok, dalle 12 del 15 maggio. Ma fino a quando? Ecco, ci siamo. È qui il nodo da sciogliere, il motivo di contrapposizione tra le forze dell’ordine e le forze del calcio. Una contrapposizione che la Roma avverte sicuramente di più della Lega, fisicamente distante dai palazzi romani. Leggete qua: «In caso di disponibilità residua di tagliandi saranno comunicate successivamente le relative modalità di vendita». Questo è quello che scrive la Lega. Che per la Roma invece si traduce in: «Sull’eventuale disponibilità residua dei suddetti settori, verranno valutate e comunicate ulteriori ed eventuali modalità di vendita». Se osservate bene, tra i due comunicati ufficiali c’è una differenza. Per la Lega, le modalità della vendita saranno «comunicate». Per la Roma, saranno «valutate e comunicate». Valutate. A Trigoria sono evidentemente pessimisti. L’ultima parola sarà del Gos, che per l’Olimpico è il Commissariato Prati. Spetta a loro la gestione dell’ordine pubblico dalle parti del Foro Italico. Il timore è che mettendo in vendita poche centinaia di biglietti, residui delle prelazioni, si possano generare quelle che in gergo sono definite «criticità» (ma è un eufemismo) davanti ai punti vendita. La soluzione, che è poi anche l’auspicio, è che si ripeta l’esperimento dell’anno scorso, quando juventini e napoletani poterono acquistare on line i biglietti in vendita libera.

OCCHIO ALLA SÒLA Onde evitare quello che altrove chiamano “pacco” e a Roma è meglio conosciuta come “sòla”, è meglio attenersi scrupolosamente ai comunicati ufficiali. Spieghiamo. Su internet abbondano i siti che offrono i biglietti a prezzo maggiorato, o stramaggiorato come stavolta per la finale di Coppa. Sono dei bagarini, solo più tecnologici. Ora, normalmente il sovrapprezzo, chiamiamolo così, viene giustificato dalle spese di spedizione o da altri “servizi” necessari a legittimare l’esborso straordinario. Occhio, però, perché per il derby di Coppa il giochino non vale. I tagliandi possono essere comprati esclusivamente dai titolari di abbonamento o fidelity card e non è ammesso il cambio nominativo. In sostanza, sono incedibili. Se li comprate, spendendo anche 1700 euro per una Monte Mario, o vi restituiscono i soldi, perché magari ignoravano l’impossibilità di fare il cambio utilizzatore, oppure si tratta di una truffa vera e propria. In entrambi i casi, scordatevi di entrare il 26 maggio all’Olimpico.

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