(D. Liberati) Giallorossi ko 0-1 per un gol al 90′ dell’attaccante francese. All’Olimpico vince la squadra di Corini
ROMA – Bella con le grandi, piccola con le provinciali. La Roma bifronte conferma la sua personale tendenza al masochismo cadendo anche contro il Chievo (dodicesimo ko in campionato) in una gara che racchiude tutto il sapore amaro di un’altra stagione al di sotto delle aspettative. Lo 0-1 dell’Olimpico, incastonato tra un primo tempo soporifero (tenuto in vita soltanto da due lampi di Osvaldo e Totti) e una ripresa confusa e chiusa con la beffa al 90′ di Thereau, è sottolineato alla fine dai sonori fischi della tifoseria romanista. Male la convivenza in attacco tra Osvaldo e Destro, troppo timido Pjanic in mezzo al campo, discutibili alcune scelte tattiche di Andreazzoli ma è stato l’atteggiamento complessivo della squadra, superficiale e poco umile, la chiave dell’ennesima delusione giallorossa. Ora la corsa ad un posto in Europa League, in attesa delle ultime due giornate con Milan e Napoli e con il derby di Coppa Italia all’orizzonte, si fa più complicata mentre si moltiplicheranno le voci su Allegri e Mazzarri. Dei guai romanisti ringrazia sentitamente il Chievo di Corini, arrivato a Roma per strappare un punto e ripartito per Verona con l’aritmetica salvezza a conclusione di un’altra ottima annata.
OSVALDO CI PROVA – Rispetto alla squadra che ha vinto all’ultimo respiro a Firenze, Andreazzoli decide di cambiare modulo (dalla difesa a quattro a quella a tre, da un centravanti a due) e ben cinque protagonisti. Lobont, uscito con la frattura del setto nasale dal Franchi, è regolarmente in campo senza mascherina protettiva. Fuori invece Torosidis, Balzaretti, Bradley, Florenzi e Lamela; dentro Marquinhos, Piris, Dodò, Pjanic e Destro per un 3-4-1-2 molto offensivo. Senza pressione sugli avversari e con una circolazione di palla lenta, però, la Roma si allunga troppo facilitando i piani del Chievo. Aggressiva e compatta, la squadra di Corini si difende a cinque (l’ex Andreolli, Dainelli e Cesar i tre centrali) controllando i (pochi) movimenti di Osvaldo e Destro e marcando stretto Totti lungo tutta la trequarti. Come sempre, il capitano giallorosso non si risparmia cercando spazi prima al centro poi sugli esterni ma né Piris né Dodò sembrano in gran serata. Molto ispirato è invece Stoian, il giovane romeno in comproprietà proprio tra giallorossi e veneti, che sul piano della velocità mette in imbarazzo anche il rapidissimo Marquinhos. Per comprendere le difficoltà della Roma, basta leggere la statistica delle conclusioni a fine primo tempo: due soli i tiri nello specchio della porta di Puggioni (Osvaldo al 34′, su cross dalla destra di Piris. Totti allo scadere su punizione).
THEREAU COLPISCE – In avvio di ripresa i giallorossi provano ad alzare il ritmo. Al 3′ Destro fa tutto da solo, salta due difensori ma tira troppo centralmente davanti a Puggioni. Senza rubare l’occhio, la Roma guadagna comunque metri e si fa più pericolosa. All’8′ Totti colpisce la traversa con una conclusione deviata da Dramè, mentre sull’angolo successivo è Puggioni a respingere un colpo di testa da distanza ravvicinata di Destro. Andreazzoli vede segnali di risveglio e al 10′ gioca la carta Florenzi al posto di Piris chiedendo al centrocampista più spinta offensiva rispetto al paraguaiano. Passano pochi minuti e Totti reclama un rigore per un contatto in area con Andreolli. Dall’inizio della partita, il Chievo è per la prima volta in difficoltà. Al 21′ ci prova Dodò con una bella progressione sulla sinistra, ma dopo lo scambio con Destro perde il tempo al momento della conclusione facendosi recuperare in scivolata dall’onnipresente Andreolli. Il tempo scorre veloce e Andreazzoli prova a dare la scossa inserendo Lamela per un appannato Pjanic. L’esperimento con quattro punte dura però pochi minuti, il tempo per la sostituzione di Destro con Bradley. E nel confuso forcing finale, arriva la beffa. Perfetto il contropiede rifinito da Dramè, puntuale l’inserimento di Thereau che brucia sul tempo Castan e batte Lobont. Per il Chievo è il gol salvezza, per la Roma è notte fonda.