(U. Trani) – Il contrappasso di Firenze si materializza all’Olimpico: la Roma, a due giorni dal successo al fotofinish contro la Fiorentina, perde al novantesimo e adesso rischia di non qualificarsi per la prossima Europa League. Se non riuscirà a dinfedere il quinto posto, la partecipazione alla competizione continentale dipenderà dall’esito della finale di Coppa Italia contro la Lazio. Il Chievo, nessun gol subito contro i giallorossi negli ultimi tre incontri, festeggia con l’1 a 0 la salvezza davanti ai tifosi romanisti che disapprovano l’esibizione senza anima della loro squadra. Andreazzoli è il responsabile della dodicesima sconfitta stagionale: gara preparata male e formazione stravolta senza motivo.
L’OLIMPICO COME IL SENATO
Anche allo stadio non condividono la scelta di ricordare il politico democristiano: fischi del pubblico in tribuna durante il minuto di raccoglimento per Andreotti, reazione simile a quella di due giorni fa tra i banchi dei grillini a Palazzo Madama. Timido applauso dalla tribuna d’onore.
MAXI TURNOVER E 3-4-1-2
Andreazzoli, pesato lo sforzo del gruppo sabato sera al Franchi, esagera e cambia mezza squadra. Sono cinque i titolari diversi rispetto alla gara contro la Fiorentina: Piris, Marquinhos, Pjanic, Dodò e Destro. A parte Balzaretti, squalificato, gli altri quattro tenuti a riposo vanno in panchina: Bradley, Torosidis, Florenzi e Lamela, con gli ultimi tre che sono anche diffidati. E’ differente anche il sistema di gioco: dopo due successi di fila con il 4-2-3-1, ecco di nuovo il 3-4-1-2. Con il nuovo tecnico per la prima volta il tridente pesante dall’inizio: Totti gioca dietro a Osvaldo e Destro. Il capitano nel primo tempo è sicuramente il più lucido. calerà, però, nella ripresa. I due centravanti non fanno coppia e l’esperimento non convince. Corini, penalizzato dalle assenze offensive, si difende con il 5-3-2: davanti il gigante Thereau e il fastidioso Stoian, romanista in esilio. Il giovane attaccante romeno può far comodo per la rosa del futuro.
ANDAMENTO LENTO
La Roma non alza il ritmo e il Chievo fa muro con otto giocatori davanti al portiere Puggioni che farà solo due parate nella prima parte: su piatto ravvicinato di Osvaldo che si pappa la facile trasformazione, dopo l’appoggio dal fondo di Piris; nel recupero respinge poi la punizione centrale di Totti. Lobont, in campo nonostante la frattura al setto nasale, non ha lavoro pure per l’atteggiamento prudente degli ospiti che perdono spesso fuori casa (12 volte). Poche emozioni, dunque. Pjanic, da regista accanto a De Rossi, non si accende, Piris e Dodò vanno in altalena sulle corsie.
PIÙ CHANCE NELLA RIPRESA
Gaffe di Burdisso, dopo l’intervallo, ma Thereau non ne approfitta. Nel secondo tempo la Roma è almeno più intraprendente. Subito tre occasioni: due con Destro, sinistro centrale dopo slalom e colpo di testa respinto da Puggioni, in mezzo la traversa colpita da Totti, destro da fuori deviato da Dramè e diventato imprendibile per il portiere. Andreazzoli sostituisce Piris, stordito dopo una testata di Dramè: tocca a Florenzi che aiuta a conquistare campo. Su cross da sinistra di Osvaldo, Andreolli frana addosso a Totti in area. Peruzzo al dodicesimo non concede il rigore, come aveva fatto Romeo, spinta di Donati a Vucinic, in Juve-Palermo di domenica. Sempre l’ex Andreolli chiude su Dodò. Corini interviene su quel lato: Sardo per Frey. Prima della mezz’ora entrano Lamela per Pjanic e Seymour per Luciano. Florenzi lascia all’argentino la fascia e va al fianco di De Rossi. Dopo cinque minuti spazio a Bradley, fuori Destro, e Lamela avanzato con Florenzi che torna a destra e spara alto su lancio di Castan. Le mosse non incidono: Lamela perde palla, Castan lascia libero Thereau sul cross di Dramè per il gol all’ultimo minuto e i fischi del pubblico. Il Chievo vince qui dopo dieci anni, la Roma dopo due non segna all’Olimpico, gara contro il Milan del 7 maggio 2011 e primo scudetto di Allegri, candidato alla panchina giallorossa.