08/05/1983-08/05/2013. 30 anni di distanza, un millennio di differenza. Esattamente tre decenni fa la Roma si laureava campione d’Italia per la seconda volta. Un avvenimento storico che andava a sfogare anni di sofferenze di chi la Lupa l’aveva solo vista combattere con orgoglio senza mai raggiungere risultati importanti e che adesso aveva voglia di festeggiare. Il 1983 era il momento giusto. Quello dell’Italia campione del mondo di “Marazico” Bruno Conti, quello di Falcao e di Pruzzo rimasto a casa durante quel glorioso mondiale per fare spazio ad un Paolo Rossi fermo da 2 anni per lo scandalo Totonero. Era l’anno del cambiamento: Arpanet si trasformava in Internet, a Napoli nasceva la prima bambina italiana “in provetta” e Madonna diventava una star internazionale. La città eterna dopotutto non poteva non partecipare alla storia e allora dopo 41 lunghissimi anni, grazie ad un gruppo di uomini veri, ad un maestro svedese ed uno straordinario presidente, andava a strappare con i denti uno scudetto sudato e voluto a tutti i costi. Quello della gente, che a distanza di 30 anni continua ad esultare e piangere per un brivido giallorosso che ha travalicato gli ostacoli del tempo e della memoria, restando intatto nel cuore di chi quell’8 maggio lo vive ancora oggi.