(V. Meta) – Il rischio di fare un’impresa inutile c’è, ma vale la pena correrlo. Anche perché il rischio che una vittoria che a San Siro contro il Milan manca dal 2011 si riveli utile per arrivare in Europa attraverso il campionato non è ancora scongiurato. Alla Roma uscita a pezzi dal turno infrasettimanale, tanto per demerito suo quanto per merito delle altre, non resta che rischiare, puntando tutto sulle partite da brivido che chiuderanno il suo campionato, non soltanto in ottica classifica, ma anche in prospettiva 26 maggio: se pure il quinto posto restasse un obiettivo mancato, un conto sarebbe arrivare alla finale di Coppa Italia sull’onda di due vittorie contro Milan e Napoli, ben altra atmosfera si respirerebbe in caso di doppia figuraccia.
Tanto più che l’aria a Trigoria già non è delle più serene: «C’è stata un’aggressione di alcuni giornali contro un giocatore – ha detto il ds Walter Sabatini a margine di un incontro con gli sponsor -, il cui nome ed età rendevano la bocciatura una sentenza di tribunale. Questi ragazzi si trovano così di fronte a una situazione in cui noi avremmo cancellato, sbagliato, distrutto venti giocatori. Se noi siamo atleti, direttori o allenatore, dobbiamo avere una psiche tale da prendere botte e restituirle. Per colpire un sessantenne hanno colpito venti ventenni. So già che mi prenderanno in giro, ma il prossimo anno sarà una grande Roma». Sabatini si riferiva in primo luogo a Dodò, oggetto di critiche dopo la partita con il Chievo, e forse in parte anche a Pjanic, del quale si è parlato in relazione a un’ipotetica cessione in estate.
Intanto domenica sera al Meazza la Roma si troverà di fronte a un futuro possibile: Massimiliano Allegri da Livorno, da tre stagioni alla guida dei rossoneri con cui ha vinto uno scudetto proprio all’Olimpico e oggi al centro delle voci che lo danno con insistenza sulla panchina giallorossa il prossimo anno. Ipotesi piuttosto verosimile, nonostante la doppia smentita di una settimana fa alla notizia che il tecnico avesse già firmato l’accordo con la Roma. Né sono da considerarsi una garanzia le recenti telefonate di Berlusconi ad Allegri: che la stima del presidente per il suo allenatore non sia esattamente alle stelle è storia vecchia, che dalla parte del tecnico sia da sempre schierato Adriano Galliani pure, come anche Allegri non abbia il carattere di Ancelotti e faccia fatica a digerire certe stoccate.
In più c’è un contratto in scadenza nel 2014 che ancora nessuno da via Turati ha proposto di rinnovare. «Tra dieci giorni saprete tutto sul mio futuro – ha detto il tecnico alla vigilia della vittoriosa trasferta di Pescara -. Non posso parlare prima, ci sono coinvolti anche altri club e allenatori». Parole confermate anche nel dopo partita dell’Adriatico: «Non preso alcuna decisione, prima vediamo di arrivare terzi». Terzo posto (e relativo posto in Champions League) che il Milan otterrebbe vincendo contro la Roma, ma che non è detto possa bastare a trattenere Allegri sulla panchina rossonera.
D’altra parte, i precedenti della Roma contro il suo futuro possibile allenatore parlano chiaro: in quattro stagioni e mezza di confronti, Allegri ha vinto soltanto due volte, entrambe nello scorso campionato. Al suo primo anno di A con il Cagliari arrivarono una sconfitta e un pareggio (2-3 e 2-2), l’anno seguente un altro 2-2 e al ritorno il tecnico era già stato esonerato. Quindi lo 0- 1 firmato Borriello (ultimo successo a San Siro, nonostante Adriano titolare) e lo 0-0 dell’Olimpico che diede lo scudetto ai rossoneri.
Il tecnico livornese non è però l’unico a essere accostato alla Roma: nelle ultime ore è tornato alla ribalta il nome di Walter Mazzarri, l’altro futuro possibile con il quale i giallorossi se la vedranno da qui alla fine del campionato. «Non è ancora il momento di prendere decisioni – ha detto dopo la vittoria sul Bologna che ha sancito il secondo posto aritmetico del suo Napoli -. E l’abbraccio con De Laurentiis non deve essere interpretato come un commiato». In attesa che da possibile il futuro diventi semplice, vale la pena di correre il rischio di una doppia inutile impresa. Anche perché sarà anche stata vana, ma nessuno potrà togliere dagli occhi dei tifosi la Roma bellissima che un girone fa impartiva una lezione di calcio a Montolivo e compagni. Domenica è il compleanno di Zeman, il giorno giusto per mettere da parte la categoria di utile e concentrarsi solo su quella di impresa