(A.Austini) I conti sono in rosso, e si sapeva. La proprietà mista americani-Unicredit continua a immettere soldi in cassa, e pure questo si sapeva. Quello che ancora non si sa è quanto la Roma potrà investire nella prossima campagna acquisti. Una cosa è certa: né Pallotta né la banca non intendono disimpegnarsi e garantiranno le risorse per il mercato.
Detto questo, ben vengano nuovi partner pronti a dare il loro contributo. Dopo la strana trattativa con lo sceicco (che non si è ancora arreso), in America stanno battendo piste alternative, consapevoli che ci vorrà del tempo. A Trigoria, allora, si fa i conti con il presente. La trimestrale al 31 marzo 2013 approvata ieri da un cda di durata «flash» ha certificato la perdita consolidata di 10,3 milioni che nei primi nove mesi dell’esercizio sale a 36,4 milioni, contro i quasi 40 dell’anno scorso. Il lieve miglioramento è dovuto alla crescita dei ricavi – da 81 a 93 milioni – su cui incidono gli introiti della nuova area «Premium» allestita all’Olimpico. I costi sono leggermente scesi a 103 milioni, ma il patrimonio netto è negativo per 73,5.
A fronte di un indebitamento finanziario da 85,8 milioni, di cui 64 verso Unicredit, ad aprile la proprietà ha immesso altri 7,4 milioni nella società come finanziamento soci in conto futuro aumento di capitale e in vista della chiusura dell’esercizio in perdita. Degli 80 stanziati, sono già 72,55 i milioni «anticipati» da americani e banca secondo le rispettive quote. Ed è possibile che il tetto venga «sforato» prima di trasformare gli investimenti in capitale. Intanto i due attuali azionisti si sono impegnati ad assicurare «tutte le eventuali ulteriori risorse finanziarie – si legge nella relazione – necessarie per far fronte ai fabbisogni».
Firmato l’accordo decennale con Nike, ora si deve stringere per il main sponsor: la Wind non rinnoverà l’accordo in scadenza e la Roma è in trattativa con aziende internazionali. Giocare in Europa la prossima stagione aiuterebbe.