(D. Galli) – La Roma annuncerà l’allenatore dopo la Coppa Italia. Andreazzoli ha il diritto di giocarsi tutte le sue carte, fino all’ultimo. Deve poter lavorare con serenità, perché se lui è il primo a non averla, non ce l’avranno nemmeno i suoi giocatori. Chiaramente, però, la società non può farsi prendere alla sprovvista. La dirigenza sta valutando ogni soluzione. Premessa. Andreazzoli gode sempre della massima stima da parte del management. Qualunque scelta verrà presa, il tecnico resterà sempre nei quadri societari. Però a Trigoria stanno valutando più piste, si compiono sondaggi, si cerca di prendere la decisione migliore. Prima ancora che lo 0-0 di Milano, la sconfitta col Chievo ma soprattutto quella a Palermo e il pari interno col Pescara – forse il peggior primo tempo della Roma quest’anno – potrebbero aver compromesso le possibilità di una permanenza di Aurelio sulla panchina giallorossa. C’è una mezza (mezza) certezza: il tecnico dovrebbe essere italiano. Se non si punterà ancora su Andreazzoli, si tratterà di un allenatore con parecchia esperienza. Per intenderci, è stato preso in considerazione anche Eusebio Di Francesco, che sabato si giocherà contro il Livorno la promozione in A col Sassuolo. L’ex romanista, che conosce benissimo la piazza romana, pecca però nel curriculum: gli mancano le panchine nel calcio che conta.
Fermo restando che le sorprese non sono escluse, l’identikit tracciato sembra ricondurre però sempre a quei due nomi: Mazzarri e Allegri. Mazzarri ormai pare un ex del Napoli. Avrebbe detto no a un’offerta importantissima di De Laurentiis. Si parla di 4 milioni a stagione. Dei contatti con la Roma ci sono stati. Spesso i romanisti ricordano le lamentele per gli arbitraggi, ma le qualità professionali di Mazzarri non si discutono. Ha fatto quasi sempre bene. Ha portato il Livorno in Serie A, ha salvato per tre stagioni la Reggina, ha condotto la Samp in Uefa il primo anno rischiando la retrocessione il secondo (ma guidando la squadra fino alla finale di Coppa Italia, persa con la squadra che porta il nome di una Regione).
A Napoli si è esaltato: due qualificazioni in Champions, due in Europa League, una Coppa Italia. Allegri vanta invece uno scudetto al Milan. Ieri la società rossonera ha escluso un incontro con i dirigenti romanisti: «In riferimento ad alcune notizie pubblicate oggi su qualche quotidiano, Massimiliano Allegri smentisce di aver incontrato alcun rappresentante della società A.S. Roma». Sabatini era a Milano. Domenica per assistere alla partita con i rossoneri, poi, probabilmente, per lavorare sul mercato. Questione secondaria, adesso. La Roma deve prima sciogliere le riserve sul nome dell’allenatore. Sarà con lui, con Andreazzoli o con chi dovesse raccoglierne l’eredità, che Sabatini e Baldini si confronteranno per i nomi giusti. Quelli necessari a rafforzare un organico che in buona parte è già competitivo. Andreazzoli ha la possibilità di restare per sempre nella Storia. Ma – difficile, però chissà – potrebbe avere anche quella di continuare a scriverla.