(P.A.Coletti) – Un calcio al razzismo e un gol storico. Elio Capradossi, difensore nero degli Allievi Nazionali della Roma e dell’Italia Under 17, è la miglior risposta giallorossa che si poteva dare alle ombre di razzismo che hanno oscurato Roma e la Roma dopo gli ululati di Milano.
Il suo gol al 24’ del secondo tempo nella semifinale contro la Slovacchia ha portato l’Italia alla finale del Campionato Europeo di categoria. Un risultato storico. E Capradossi è il primo giocatore di colore della Roma ad entrare nella storia della nazionale italiana.
«Un’emozione unica. Un sogno che si avvera – ha detto Elio a Il Romanista subito dopo la vittoria sulla Slovacchia -. Ora vinciamo la finale e portiamo in Italia la coppa». Nato in Uganda, a soli due anni si è trasferito a Roma. Il papà lo voleva rugbista ma il sogno di Elio è, ed è sempre stato, quello «di esordire in Serie A con la maglia giallorossa».
Ancora un gol decisivo dopo quello alla Russia. Il 2-0 che ha portato l’Italia in finale. Cosa hai provato?
Un’emozione unica, straordinaria. Sono riuscito a fare il gol del 2-0 che ha chiuso la partita e ci ha portato in finale. Davvero un sogno.
Con questo gol hai portato l’Italia nella storia. L’Under 17 azzurra non aveva mai centrato una finale del campionato Europeo.
Sono molto orgoglioso di questo. Sono contento per tutta la squadra. È un traguardo incredibile che sognavamo da due anni, è tanto tempo che lavoriamo a questo obiettivo.
Con i compagni avete festeggiato questo traguardo o aspettate domani sera?
Aspettiamo. Negli spogliatoi ci siamo fatti i complimenti ma la soddisfazione più grande ce la dobbiamo regalare in finale.
Vi siete anche qualificati per il Mondiale che si disputerà in autunno negli Emirati Arabi. Sarà la tua prima volta in un campionato del mondo, che sensazioni hai?
Sarà un’emozione unica, per un ragazzo di 17 anni andare a fare un Mondiale penso sia il massimo. Già qui all’Europeo sto vivendo un’esperienza fantastica immagino che al Mondiale tutto sarà ancora più bello.
Domani c’è la finale contro la Russia, che avete già incontrato nel girone. Che partita sarà?
Vogliamo vincere a tutti i costi. Siamo un gruppo molto unito e sono certo che daremo tutti il massimo per portare la coppa in Italia.
Giochi nella Roma da quando avevi 14 anni. Sei anche tifoso?
Grande tifoso della Roma! Ho l’abbonamento in Monte Mario ma purtroppo non riesco ad andarci spesso perché gli impegni con gli Allievi Nazionali me lo impediscono.
Allora avrai sicuramente visto Milan-Roma di domenica scorsa e la sospensione per i cori a Balotelli…
Un episodio davvero sgradevole. Il razzismo è una cosa terribile che non dovrebbe esistere in un paese come l’Italia. Io spero che almeno negli stadi queste cose non succedano più.
Da quando giochi a pallone hai mai ricevuto insulti o discriminazioni per il tuo colore della pelle?
A me non è mai capitato nulla. E spero che non mi succeda in futuro. In tutte le partite che ho giocato ho sempre incontrato avversari e tifosi corretti e rispettosi nei miei confronti.
Dopo i fatti di San Siro la tifoseria della Roma è stata accusata di razzismo. Da tifoso e frequentatore dell’Olimpico che idea ti sei fatto?
La tifoseria della Roma è fantastica. Non penso sia razzista, anzi. Quello di Milano è stato un brutto episodio isolato, una macchia. Però restiamo sempre una grande tifoseria. La tua stagione non finisce con l’Europeo.
Al tuo ritorno a Roma sarai protagonista delle finali scudetto con gli Allievi Nazionali di Tovalieri. Arriverai stanco?
Beh sì, qui in Slovacchia abbiamo fatto tante partite, però allo stesso tempo lo staff mi permette di recuperare al meglio e poi prima delle finali avrò qualche giorno di riposo. Quindi penso di arrivare pronto a Chianciano.
Obiettivo vittoria anche a Chianciano?
Assolutamente si. Con la Roma possiamo e vogliamo vincere. Anche quello sarebbe il coronamento di un sogno, sono anni che ci lavoriamo, ci siamo andati vicino con i Giovanissimi. Quest’anno puntiamo al massimo.
Il tuo futuro è ancora in maglia giallorossa?
Speriamo! Il gruppo dei ’96 andrà in Primavera e spero di andarci e di giocare il più possibile.
Del gruppo dei ’96 fa parte anche Calabresi che è lì con te all’Europeo ma non riesce a trovare spazio perché te e Sciacca siete una coppia molto affiatata. Con chi preferisci giocare dei due?
Sono due grandissimi giocatori e due bravi ragazzi. Per me è indifferente, ognuno con le sue caratteristiche mi fa sentire a mio agio in campo.
Capradossi-Calabresi sarà la coppia centrale della difesa della prossima Primavera giallorossa?
Sarebbe bello, ci sono delle possibilità. Speriamo perché anche Arturo è bravissimo e se lo merita, però la concorrenza è tanta.
Nel tuo secondo anno alla Roma hai giocato con Romagnoli che ora a soli 18 anni è in prima squadra. Speri di ripercorrere le stesse tappe?
Alessio è un bravissimo ragazzo, l’ho conosciuto negli Allievi Nazionali lo scorso anno. Mi ha sempre aiutato dandomi consigli. È veramente un ragazzo speciale sia in campo che fuori. Si merita quello che sta vivendo. Per quanto riguarda le mie ambizioni è normale che il mio sogno più grande è esordire in Serie A con la maglia giallorossa. Mi alleno per questo tutti i giorni e speriamo che prima o poi arrivi il mio momento. Fin da piccolo hai sempre fatto il difensore centrale.
C’è un giocatore al quale ti ispiri?
Juan mi è sempre piaciuto molto. E poi tutti mi dicono che gli assomiglio.
Un gol alla Russia e uno alla Slovacchia. In questo Europeo ti sei scoperto difensore goleador.
Anche con la Roma ho segnato 4 gol nel campionato Allievi, dai non così male. Però erano tutti a inizio stagione, mi sono un po’ fermato. Per fortuna ho ripreso a segnare qui all’Europeo. Non c’è due senza tre.
Segnerai il gol decisivo anche in finale?
Magari, perché no? Non esageriamo dai… A parte gli scherzi, non importa chi segni basta che portiamo a casa la coppa.