(D.Giannini) – Vedi il Napoli e poi sai. Bisognerà aspettare dopo domenica, dopo cioè la fine del campionato perché il valzer degli allenatori cominci. Perché possa cadere la prima pedina capace di dare il via all’effetto domino.
I giochi sono già avviati, ma perché i protagonisti comincino a sbilanciarsi sul futuro bisognerà attendere l’inizio della prossima settimana. Forse qualcuno lo farà a caldo a fine partita, altri però hanno già fissato l’appuntamento. Lo ha fatto Adriano Galliani, che ieri era ad Amsterdam in occasione della finale di Europa League. «Di tutto parliamo lunedì» ha detto. Tutto, ovvero di mercato e di allenatore. Cioè di Max Allegri che ha avuto una furibonda lite con Robinho durante l’allenamento di ieri.
In altre occasioni non si sarebbe saputo nulla delle scintille tra i due, ma caso ha voluto che ieri a Milanello ci fosse in visita un gruppo di tifosi rossoneri che hanno visto tutto: Allegri che riprende Robinho, la reazione e il giocatore mandato negli spogliatoi. Ma non sarà certo questo a decidere il futuro del tecnico, tanto più che Robinho potrebbe essere tra i partenti.
Semmai le scintille di ieri possono essere il segnale dell’importanza che può avere anche per Allegri la qualificazione alla Champions del prossimo anno. Alla quale prenderà certamente parte il Napoli di Walter Mazzarri, ormai aritmeticamente secondo in campionato. Ieri in casa azzurra c’è stata la tradizionale cena di fine anno, ma l’allenatore ha da tempo detto che parlerà il 21 maggio, cioè martedì, quando dirà pubblicamente quale sarà la sua decisione, se resterà a Napoli o se, come sembra ormai certo, andrà via.
Roma la destinazione più probabile, anche se proprio ieri l’agente Fifa Carlo Pallavicino ha dato peso ad un’altra pista: «Conosco benissimo Mazzarri e so che aspetta l’Inter – ha detto intervenendo a Sky -. Walter cerca la consacrazione e intende lasciare Napoli per un club obbligato a vincere. Con tutto il rispetto per la Roma, non credo proprio che abbandonerà una Champions con i partenopei per trasferirsi in giallorosso». Ma, aldilà del fatto che anche l’Inter non farà la Champions e che a differenza della Roma è già sicura di non fare neppure l’Europa League, la verità è che a Mazzarri la Roma è sempre piaciuta e non ha mai nascosto il gradimento. Era destinazione gradita quattro anni fa quando poi la società scelse Ranieri per prendere il posto di Spalletti, era destinazione gradita anche quattro anni prima, quando Spalletti ancora non era sbarcato nella capitale e Mazzarri in una intervista al nostro giornale parlava benissimo di Roma città.
All’epoca era un tecnico emergente, aveva portato in A il Livorno, aveva salvato la Reggina e in quella primavera del 2005 era uno dei tanti nomi per la panchina giallorossa. In un sondaggio del nostro giornale faceva parte di una top 10 composta di nomi. Ma non c’erano ancora stati i grandi risultati degli ultimi anni e i tifosi risposero in maniera decisamente tiepida tanto che il suo fu uno dei primi nomi fatti fuori in un sondaggio che fino alla fine fu un testa a testa tre Ancelotti e Zeman. I tempi sono cambiati, Zeman è tornato ed è di nuovo andato via, quello con Ancelotti resta un matrimonio che “prima” o “poi” si farà, ma al momento è un “poi”. Ma soprattutto è un altro Mazzarri, che nel frattempo si è consacrato grande allenatore e che è pronto per nuove avventure.