(A. Serafini) – Nel sogno di una notte di «quasi» estate, la trama romanista è già pronta, ma ancora in attesa di essere svelata. Domenica all’Olimpico il saluto stagionale dei tifosi ad un campionato rimasto nella mediocrità, incrocerà almeno uno dei passaggi che proverà a rendere più chiaro il nome del prossimo allenatore romanista. Walter Mazzarri arriverà a Roma da avversario, e tale rimarrà almeno nei giorni seguenti, in un viaggio capitolino che però in ogni modo risulterà decisivo.Lunedì il tecnico livornese, accompagnato dal fido avvocato Bozzo, incontrerà il patron azzurro De Laurentiis negli uffici romani della Filmauro, nell’ultimo tentativo disperato di convincerlo a restare in sella sulla panchina partenopea. L’aria di un addio annunciato continua ad essere respirata nel golfo di Napoli, fatto che ha scatenato anche la reazione d’orgoglio di uno scatenato De Laurentiis, padre padrone nella cena di squadra andata in scena martedì sera al Vomero: «Mazzarri deve decidere cosa vuole fare. Ci sono certi calciatori che giocano nel Napoli, perché amano Napoli e ce l’hanno nel Dna. Poi ce ne sono altri che non gliene frega un c… – ha tuonato il presidente -, ma questo è un discorso che vale sia per i giocatori, che per i tecnici».
Il riferimento per niente velato, aumenta la coltre di nebbia intorno alla decisione finale del tecnico, a cui sarà offerta un’ultima possibilità: firmare un annuale da circa 5 milioni netti (valutando anche la questione per i diritti d’immagine), poi si vedrà. Un’offerta shock che potrebbe ancora cambiare le carte in tavola in una situazione in cui la Roma sarà costretta ancora una volta a guardare ed aspettare prima di andare all’assalto. Anche perché Sabatini (ieri a Milano) la proposta giallorossa l’ha già piazzata: triennale a cifre più basse (circa 3 milioni) e pieni poteri nella costruzione della terza Roma americana. Nella sua posizione di forza, Mazzarri continua a tirare la corda tenendo tutti in bilico, ma sfumata la possibilità di passare alla Juventus (che ha confermato Conte), le strade sembrano essere rimaste due: rimanere a Napoli o trasferirsi all’ombra del Colosseo. I messaggi nascosti dell’Inter infatti sono arrivati, ma non hanno attecchito fino in fondo così come la voglia di una nuova avventura europea (tipo Malaga). I quattro giorni di ultimatum annunciati dal Napoli scadranno proprio domenica all’Olimpico, quando nella sala stampa si presenterà il vice Frustalupi, già preparato nel provare a sviare ogni tipo di domanda scomoda. Anche la spalla di Mazzarri ha confidato ai suoi amici napoletani, che le possibilità di permanenza sono basse, soprattutto se l’offerta economica non sarà supportata da garanzie tecniche di primo livello. I rapporti con il ds Bigon non sono ottimi, conditi anche dalle ultime operazioni (l’addio di Campagnaro e il mancato arrivo di Diakitè) poco digerite dal tecnico di San Vincenzo. Intanto per non rischiare di rimanere scottate, Roma e Napoli si guardano intorno per studiare una valida alternativa. Se per i giallorossi la pista che porta ad Allegri si è raffreddata, ma non ancora totalmente chiusa, Pioli non viene considerato ancora pronto per gestire la piazza romana . A Castelvolturno invece, sono disposti a tutto per piazzare in caso un colpo ad effetto: dopo Benitez e l’avvistamento (per motivi personali) di Mancini, anche Ancelotti nel tira e molla tra Psg e Real Madrid, si apre un’altra via: «Mi piacerebbe tornare in Italia». L’ennesimo intreccio di mercato pronto ad innescarsi.