C’è chi ha vinto di più, e chi ha vinto di meno, ma gli allenatori del Milan degli ultimi 27 anni hanno ricevuto tutti pubbliche reprimende da Silvio Berlusconi, «punzecchiature per tenerli all’erta», come ama definirle il presidente rossonero. «Allegri andrà alla Roma, l’annuncio dopo la partita con il Siena», è la sua ultima (attribuita, ma non smentita, tra giallo e thrilling) frecciata nei confronti dell’attuale titolare della panchina, «onorato dalle sua battute» perchè in ottima compagnia, da Capello, a Sacchiad Ancelotti…«.
Il livornese dimentica Liedholm, che rispose a tono a un’osservazione di Berlusconi sulla scarsa propensione al gol della squadra: »Lui è molto bravo, ha allenato l’Edilnord«. O Zaccheroni, che ispirò al Cavaliere nel marzo 2000 la metafora della buona stoffa da dare al sarto che non la rovini. Nello stesso periodo rimproverò il ct azzurro Zoff di aver lasciato eccessiva libertà a Zidane nella finale dell’Europeo. A Capello consigliò di »sorridere di più«, e anche qualche mossa tattica. Le due punte furono un imperativo per Ancelotti, che da Berlusconi si è sentito chiamare »grassottello«, e ha ricevuto una pubblica sfiducia attraverso i giornali durante una missione del presidente in Egitto.
Dopo i complimenti in sede di presentazione (»Ha la faccia apposta per essere una star del cinema«), come quasi sempre hanno fatto i suoi predecessori, in tre anni Allegri ha incassato senza replicare la sua dose di critiche da Berlusconi. 31 ottobre 2010 – »Che si pettini prima di andare a fare le interviste«. 2 maggio 2011 – »Quest’anno ho visto bel gioco sì, ma possesso di palla assolutamente no: è inammissibile dare 2-3 occasioni all’avversario negli ultimi minuti quando si vince di misura«.
28 marzo: Berlusconi si infuria in tribuna mentre il Milan è in balia del Barcellona, e lascia lo stadio »senza parole«, dopo aver fatto i complimenti a Guardiola. 24 aprile – La Juventus sorpassa il Milan in testa al campionato e Berlusconi non nasconde la delusione ad alcuni parlamentari: »Almeno voi soffrite gratis, pensate a me che ci metto pure i soldi…«.
7 gennaio 2013 – Glissa sul futuro di Allegri (»Il presidente del Milan deve dire sempre la verità? Passiamo alla prossima domanda«) e conferma che Guardiola è sempre stato il suo sogno. 9 febbraio – »Allegri? No el capisse un casso«. 18 febbraio – Berlusconi ‘consiglià marcatura a uomo su Messi, e due punte in attacco contro il Barcellona 9 maggio – »Silvio Berlusconi ogni tanto mi chiama e mi dice ‘quel tuo allenatore lì non capisce niente. Pensa che mi mette El Shaarawy in panchinà«, rivela il n.1 di Confindustria Squinzi, che però promuove Allegri: »Io lo terrei. Certo ha un bel caratterino, non è uno che si fa condizionare«
Fonte: Ansa