Il tecnico della Roma Aurelio Andreazzoli ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa alla vigilia dell’ultima giornata di campionato che vedrà impegnati i giallorossi domani sera a all’Olimpico contro il Napoli. Queste le sue parole:
Tentazione di turnover, ma è un’avversaria di prestigio…
Non è facile mantenere l’equilibrio, ti ritrovi a dover fare delle scelte. Hanno anche squalificato Francesco. Vogliamo chiudere in bellezza questo campionato. Come ho già detto: questa partita, come quella di Milano, sono necessariamente propedeutiche alla gara del 26. Non ho deciso ancora niente, stavolta davvero. Ho un’idea, ma devo verificarla.
I giocatori non convocati per domani sono recuperabili per domenica prossima?
“Forse l’unico a rischiare è Stekelenburg”.
Cosa non è riuscito a fare? Dove bisogna mettere le mani in questa squadra?
“Speravo di incidere molto di più sulla continuità, invece abbiamo avuto due ricadute in quel senso che non mi sono piaciute”.
Lei si confermerebbe?
“Mi annoio a rispondere alle stesse domande. Non mi riconfermerei, mi sento incapace. E cosa dico? E’ tutto ovvio. Posso dire il contrario? Sono affari nostri”.
Qual è il gap che ha la squadra rispetto alle squadre più su in classifica?
“Lo so, ma non lo dico”.
Sono due anni che la Roma è costretta a ricominciare da capo. Questo puo essere destabilizzante?
“Ricominciare da capo mi sembra esagerato. Come tutte le situazioni in evoluzione vanno corrette. Speriamo ci sia da fare il meno possibile e intervenire dove opportuno”.
Prenderebbe in considerazione l’offerta di un’altra panchina?
“Questo è il mio mestiere e credo di saperlo fare bene. Ho una certa esperienza per fare tutto quello che mi si potrebbe prospettare. O qui o altrove. Oppure posso fare quello che ho sempre fatto. Il mio destino ce l’ho chiarissimo e lo decido io”.
Un voto a questo campionato? Si aspettava una stagione così mediocre?
“Mediocre non è una giusta valutazione. Insufficiente, ma mediocre no. Sui sono viste buone cose con Zeman. Poi ci sono state difficoltà che ci hanno portato agli eventi che tutti sappiamo. Abbiamo ritrovato continuità, siamo andati vicini agli obiettivi. Tra una settimana potrebbe cambiare totalmente questa valutazione. Potrebbe diventare un’annata buona, se siamo fiduciosi tutti quanti di poterlo raggiungere”.
Non crede che ci sia una discrepanza tra il dire che lei è bravo nel suo mestiere e che questo è stato un campionato insufficiente?
“No. Nemmeno mezza”.
Qual è la cosa più bella di fare l’allenatore della Roma? Un lato negativo?
“Quello negativo non te lo dico. Quello positivo è che condivido tutto con i miei collaboratori e l’affetto della gente. Non solo romanisti, ma anche i nostri avversari del 26 mi riservano un affetto che non credevo di ottenere. Succede in tutti i posti dove vado, sia con i giovani che con gli anziani. Significa che quello che volevo l’ho ottenuto. Avevo chiesto partecipazione e l’ho ottenuta”.