(R. Buffoni) – L’Armageddon, l’Alfa e l’Omega, l’Apocalisse. Roma è arrivata davanti a un evento che questa città ha approcciato con tutti i brividi, di paura, del mondo. Troppo freschi gli incidenti scatenati dagli ultrà l’8 aprile scorso per lasciare tranquilli. E non aiuta l’importanza della posta in palio: stavolta Roma-Lazio vale tutto, coppa Italia e prossima Europa League. Non c’è gioia, solo paura.
«O vincete o scappate», recitava uno striscione (il più soft…) esposto in curva domenica scorsa dai romanisti. Un patto per vincere, invece, hanno firmato i tifosi della Lazio con la squadra. Per alleggerire gli animi, delegazioni di Roma e Lazio sono andati in piazza San Pietro a conoscere Papa Francesco. Oggi saliranno al Quirinale ricevuti dal Presidente della Repubblica Napolitano, che domenica lascerà al presidente del Senato Grasso la premiazione dei vincitori. Prima della partita si esibirà Psy, la pop star coreana di Gangnam Style, mentre l’inno sarà cantato da Malika Ayane che spera di non fare il pieno di fischi come accadde ad Arisa l’anno scorso prima di Juve-Napoli. «Purtroppo a Roma molto raramente si gioca un derby che conta veramente.
Domenica – ha detto il presidente del Coni Malagò – è un’occasione unica e rara per dimostrare che le preoccupazioni sono infondate e che la città e la tifoseria non meritano le tante considerazioni fatte in questi giorni. Sono molto fiducioso». Il numero uno dello sport italiano ha parlato a margine della cerimonia del Premio Bearzot consegnato a Montella, tecnico della Fiorentina e, da giocatore della Roma, incubo dei laziali: «Del derby ho tanti ricordi e questo, confesso, lo avrei voluto giocare. Credo che sarà una festa»