(L. Valdiserri) – Venti minuti al microfono di Donatella Scarnati del Tg1 servono al d.g. Franco Baldini per un giro intorno alla Roma che dice molto e ancor di più lascia intendere.
ALLEGRI — «La Roma è stata cercata da tanti allenatori perché in molti pensano che qui si possa fare bene. Allegri? Anche lui ha espresso più volte, pubblicamente, l’apprezzamento e la stima per la rosa della squadra ». Il braccio di ferro tra Allegri e il Milan prosegue e non si sa quanto può durare. Baldini fa capire che: 1) i tempi della Roma sono stretti; 2) se Allegri avrà «usato» la Roma, la colpa della società giallorossa è l’ingenuità. Il cerino in mano? Servirà un colpo di teatro. Bielsa? Mancini? O la finale vinta da Andreazzoli?
ANDREAZZOLI — «Da due o tre mesi cercate il nome del nuovo allenatore e così Andreazzoli viene percepito come una soluzione temporanea. Aurelio, invece, ha fatto un gran lavoro: in termini di punti è in media Champions League e ha cambiato un certo andazzo che avevamo preso. Lo abbiamo sempre considerato come uno dei possibili allenatori per la prossima stagione e siamo ancora allo stesso punto». Peccato che il comunicato dell’esonero di Zeman dicesse: «La squadra è stata temporaneamente affidata al signor Aurelio Andreazzoli».
ZEMAN — «Lo abbiamo scelto convinti di proporre spettacolo, sapendo che non potevano dare risultati certi. Ci sono state colpe e responsabilità da parte di tutti. La colpa è tutta nostra? Pazienza…».
LUIS ENRIQUE — «Ha pagato lo scetticismo iniziale, poi ha lasciato subito fuori Totti e questo, qui, è insopportabile. Valutava i giocatori in base alle condizioni fisiche, come dovrebbe fare in genere un allenatore. Ma nel contesto della Roma, e visto cosa rappresenta Totti, avrebbe dovuto usare una diversa accortezza. Rimane la più bella persona che io abbia mai incontrato nel calcio». Ma chi doveva dirgli quello che non sapeva?
TOTTI — «Totti pigro? Sono pentito per la chiave interpretativa che è stata data alla frase e per gli effetti che ha prodotto. Era un’esortazione, un atto d’amore e non una critica».
DE ROSSI — «Il suo futuro è con la Roma. Ha avuto problemi fisici e, all’inizio, di relazione con Zeman, questo ha contribuito ad una stagione tormentata. Se lo ritroviamo al 70-80% del potenziale espresso qualche anno fa, abbiamo un giocatore che può fare la differenza».
ESEMPIO JUVE — «Abbiamo tanto talento in squadra, ora vanno aggiunti forza e personalità. Quello che ti fa dare anche quello che non hai prima di perdere una gara. In questo bisogna prendere esempio dalla Juventus ». Piacerà ai tifosi?
IL FUTURO — «Parlare del mio futuro mi pare inopportuno. Il bilancio si fa a fine stagione. L’umore dei ragazzi è buono. Si vede che avvertono l’importanza di una finale che potrebbe far assumere una luce diversa ad un campionato che non ha dato i risultati che speravamo». A lunedì, allora.