(M. Cecchini) – È qualcosa di più di una sconfitta: è una catastrofe sportiva. L’istantanea romanista di questa caduta è tutta nella faccia di Osvaldo – a sorpresa in panchina in avvio – che al fischio finale esce insultando Andreazzoli e dando un pugno al pannello Rai per le interviste. Nello spogliatoio, poi, lo devono calmare, visto che prende a calci tutto quello che gli è accanto. Gli altri piangono: su tutti De Rossi, Burdisso, Balzaretti, che lo farà anche mettendosi a sedere per terra fuori dallo stadio, consolato dalla moglie, l’etoile Abbagnato. Le lacrime di Totti si specchiano in quelle di sua figlia Chanel, inconsolabile tra le braccia di sua madre Ilary Blasi. Poi la bimba e suo fratello Cristian lo vanno a trovare nel ventre dello stadio e il capitano è costretto a ricomporsi.
Pallotta e Malagò Mentre a Trigoria 200 tifosi si radunano per aspettare la squadra, prima di ripartire per gli Usa, il presidente Pallotta scende a consolare la squadra. «Credeteci, vinceremo presto», il senso del suo discorso. L’impatto del suo discorso sulla squadra lo facciamo commentare a un anonimo giocatore. «Ci ha detto due cavolate, ma non lo siamo stati neppure a sentire». Se Osvaldo neppure va in tribuna a ritirare la medaglia d’argento – e il c.t. Prandelli, codice etico alla mano, forse non gradirà – Totti viene consolato da Giovanni Malagò, presidente del Coni, che gli sussurra: «Una giornata così ci mancava, ma supereremo anche questa». Possibile, ma resta il dato di una Lazio che, in tre derby su tre, ha sempre giocato meglio. E il risultato è che, per la terza volta consecutiva, la Roma made in Usa non giocherà in Europa. D’altronde il bilancio è chiaro: in due stagioni le sconfitte sono state 29. Un’enormità.
Non è un caso che già nel dopo partita girino voci di dimissioni di Baldini,smentite, anche se a Trigoria i sussurri raccontano come – se il d.g. facesse un passo indietro – il presidente Pallotta accetterebbe la nuova situazione. «Tutte le responsabilità sono mie – dice infatti Baldini -. Ho avuto carta bianca. Ci mancano un paio di giocatori con determinate caratteristiche, sono sicuro che trovando un tecnico meno percepito come supplente come lo è stato Andreazzoli possa aiutare a tirar fuori quelle caratteristiche. Da questa stagione abbiamo avuto molto meno di quello che aspettavamo, potevamo aspirare a qualcosa di più. Questa partita avrebbe potuto far considerare la stagione soddisfacente, ma ora il bilancio non è positivo. Il progetto comunque continua con Pallotta, che ha tutta la voglia del mondo di proseguire. Lui continuerà a fare investimenti. Certo, queste sconfitte costringono a delle riflessioni che verranno fatte». Sembra l’anticamera dell’addio, visto che a Londra c’è il Tottenham che lo aspetta e a Parigi, qualora il Psg scegliesse Capello, si aprirebbe un’altra bella situazione.
Andreazzoli e il futuro Andreazzoli, criticato per le scelte, saluta così. «Rifarei tutto senza dubbio, compresa la scelta di Destro. Penso che questa squadra sia da rifondare. Nella costruzione occorrono calciatori diversi morfologicamente». Ora Roma deve sbrigarsi a pensare al futuro. Allegri pare un po’ allontanarsi, tant’è vero che si torna a parlare di allenatori come Bielsa o Rijkaard. Ma occhio ai ritorni di fiamma. Se i giallorossi mettessero sul piatto un paio di giocatori, il Bologna potrebbe anche liberare Pioli. Da sempre l’allenatore prediletto dal d.s. Sabatini. Come dire, sotto il cielo giallorosso la confusione è grande almeno quanto l’amarezza.