(S. Carina) – Al fischio finale, mentre i calciatori della Lazio si abbracciavano in campo per la vittoria, delusione e rabbia è comparsa sui volti di Totti e compagni. Solo rabbia invece per Osvaldo. L’italo-argentino – rimasto in panchina per 76 minuti e subentrato dopo che Andreazzoli aveva impiegato ben 8 minuti per scegliere chi avrebbe dovuto lasciargli il posto – si è diretto come un fulmine negli spogliatoi. Ha tagliato il campo in diagonale, testa bassa. Si è asciugato il sudore con la maglia, poi si è coperto il volto. Un istante dopo mentre continuava a camminare ha iniziato a parlottare da solo. Ad attenderlo sulla linea laterale c’era Andreazzoli, sfigurato dalla tensione.
REAZIONE ISTERICA – Quando era poco distante dall’allenatore, il calciatore ha mormorato qualcosa. Il tecnico che un attimo prima sembrava impietrito e assente si è girato di scatto. Sono seguiti almeno un altro paio d’insulti. Poi prima di scendere le scalette che lo avrebbero portato negli spogliatoi, il centravanti ha preso a calci in modo reiterato il pannello che raffigurava la coppa Italia. Una reazione isterica alla quale è seguita la fuga sotto la doccia e la non partecipazione alla premiazione. Osvaldo è stato dunque l’unico giocatore della Roma a non ricevere la medaglia.
IL DEJA VU DI MIRALEM – I derby, evidentemente, lasciano segni indelebili anche su Pjanic. Nella gara di andata in campionato il bosniaco se la prese – dopo il gol segnato – platealmente con Zeman per l’esclusione, anche ieri Miralem non ha digerito l’esclusione e, insieme con Osvaldo, nello spogliatoio ha litigato pesantemente con Andreazzoli. Pure lui ha sfogato la rabbia tirando tutto quello che gli capitava davanti. Però, Pjanic, la medaglia di consolazione è andata a ritirarla.
IL DOMANI – Tornando a Osvaldo (e forse il discorso vale anche per Pjanic) il futuro torna in bilico. Se con l’arrivo di Mazzarri la sua partenza sembrava rientrata, stessa certezza non si ha con l’eventuale arrivo di Allegri.