Macchiare di sangue la finale-derby di Coppa Italia nella Capitale sferrando un attacco a distanza con lance, altre armi fai-da-te e persino colpire con un bisturi.Era la strategia, per fortuna sventata, della frangia violenta degli ultras romanisti, che ha un subito un duro colpo con nove arresti della polizia nel dopo partita di ieri.
E a collaborare con la Digos per scongiurare la guerriglia sono stati anche i cittadini, che a qualche ora dalla partita hanno permesso il ritrovamento di un arsenale di armi artigianali, tra cui dodici lance costruite con un coltello ben affilato e legato con il nastro adesivo ad un bastone.
Ma anche rastrelli, asce, coltelli, picconi e circa 200 pezzi tra petardi e fumogeni. La gran parte degli oggetti servivano, probabilmente, ad essere lanciati a distanza in uno scontro tra tifosi o contro le forze dell’ordine, rischiando di spargere sangue. Non solo. Tra le solite lame sequestrate e’ comparso anche un bisturi ancora confezionato e pronto ad armare un braccio violento in uno scontro ravvicinato. Le armi erano state nascoste dopo diverse bonifiche sotto il ponte della Musica, nei pressi dello stadio.
A fiutare l’arsenale sono stati alcuni cittadini che avevano segnalato degli elementi sospetti. Bloccato anche un tentativo di introdurre degli zainetti zeppi di bombe carta all’interno dello stadio, lanciati dall’esterno dei cancelli, mentre altri ‘bomboni’ sono stati ritrovati nascosti in un parapetto sotto la curva sud. Nonostante il sequestro, dopo il verdetto della finale ieri sera era cominciata la caccia al laziale, da parte di alcuni romanisti. Alcuni di loro, nove in tutto, sono stati bloccati dalla polizia, come cinque romanisti che hanno picchiato dei laziali durante i festeggiamenti nei pressi del ministero della Marina, due teppisti intenti a danneggiare auto in zona Colosseo e altri due bloccati mentre, ‘carichi’ di coltelli, portavano via bandiere e sciarpe ad alcuni supporter biancocelesti.
Si e’ trattato per fortuna di episodi isolati, che non hanno compromesso i festeggiamenti pacifici. La macchina della sicurezza ha tenuto e la temuta guerriglia non c’e’ stata. Anche grazie ad un’organizzazione meticolosa nella gestione dell’ordine pubblico e un impegno imponente di forze dell’ordine sparse in tutta la citta’ e coordinate dalla Questura d Roma, che si e’ avvalsa del supporto di oltre 2mila uomini, 1.200 steward all’interno dello stadio Olimpico e l’arrivo di delegati alla sicurezza provenienti anche da altre societa’ sportive.
Fonte: ansa