(C. Zucchelli) – Prima di tutto il voto alla squadra: 4.5. A voler essere buoni e a voler ricordare qualche prestazione (Fiorentina, Milan, Juventus). Per il resto, la seconda Roma «made in Usa» è stata una delusione totale. L’anno giallorosso è stato una lunga agonia, iniziato con il pareggio contro il Catania e terminato con la disfatta in Coppa Italia. Pochi i giocatori a strappare la sufficienza: Totti — il migliore — Lamela, Marquinhos, Florenzi, Bradley, Perrotta e Destro. Per gli altri, 9 mesi da dimenticare.
Lobont 5.5 Ha iniziato a giocare a fine aprile e il suo lo ha sempre fatto, anche se quel pallone del derby finito sui piedi di Lulic pesa come un macigno.
Stekelenburg 4.5 Voto alla — poca — professionalità e alle prove quasi mai all’altezza.
Goicoechea 5 Rispetto a Stekelenburg almeno non si è mai tirato indietro.
Piris 5,5 Tanto volenteroso, ottimo professionista, ma in Italia ci vogliono altre qualità.
Dodò 5 Tutti giurano sul suo talento ma la Roma ha bisogno di un giocatore più pronto. Deve crescere sotto l’aspetto fisico e, soprattutto, mentale.
Burdisso 5.5 La grinta non è bastata a coprire i tanti errori. Troppi gol sulla coscienza.
Marquinhos 6.5 La più bella scoperta. Si riparte da lui, magari non come terzino.
Torosidis 6 Arrivato a gennaio, qualche gol e qualche errore: senza infamia e senza lode.
Balzaretti 4.5 Dispiace dargli un voto così basso vista l’enorme professionalità dimostrata fin dal ritiro di Irdning (quando si allenò con gli scarpini di De Rossi facendosi venire le vesciche perché i suoi erano stati spediti altrove), ma ha sbagliato praticamente tutto. La Roma aspetta la sua rivincita.
Castan 5.5 Vedi Burdisso. Il paragone con Piqué gli ha fatto solo male.
Pjanic 5 Visto il talento, doveva prendere per mano la squadra. Non lo ha fatto e non solo per colpe sue. Frenato da troppi infortuni, se resterà deve passare da prospetto di campione a campione e basta.
De Rossi 5 Zero gol. E basterebbe questo a spiegare la peggior stagione della sua carriera.
Perrotta 6 Decisivo più fuori che dentro al campo. Il suo gol a Siena—e successiva esultanza — una delle immagini più belle della stagione.
Bradley 6 La corsa e il temperamento del «marine» americano meritano la sufficienza.
Florenzi 6.5 Miglior centrocampista della Roma, meritava di giocare la finale per i km fatti durante l’anno.
Marquinho 5 Media tra il voto sul campo (6) e lo sputo a Zeman a Catania (4).
Tachtsidis 5 Ha pagato il dualismo con De Rossi. Non è un fenomeno ma altrove potrà dimostrare di non essere poi così scarso.
Totti 7.5 Il migliore. In alcune partite faceva quasi tenerezza: vederlo esultare di rabbia col Cagliari, vederlo costretto a battere i falli laterali o a rincorrere i terzini rende l’idea di quello che è stata la Roma quest’anno. Ps: tra 12 mesi gli scade il contratto.
Destro 6 Si è divorato tanti gol, ma ha anche portato la Roma in finale di Coppa. Deve crescere, ma il talento c’è.
Osvaldo 5 Media tra quanto ha fatto in campo (7) e quanto fatto (e detto e scritto) fuori (3).
Lamela 7 Quindici reti e tante giocate. Una sola critica: deve pensare meno a se stesso e più alla squadra. Se lo capisce diventa un campione.
Zeman 5 Ha gettato al vento la grande opportunità della carriera. Tantissimi gli errori, ma tra giocatori e società in pochi hanno mosso un dito per aiutarlo.
Andreazzoli 5 Partito bene, si è perso col passare dei giorni e con l’abbassarsi della media punti. La finale persa in quel modo resterà una macchia indelebile.