(F. Ordine) – Per la cena Berlusconi-Galliani-Allegribisogna ripassare. E aspettare che passi la bufera che da qualche ora ha investito il buen ritiro di Villa Certosa in Sardegna. Bufera che non riguarda, precisazione decisiva per chi si occupa di calcio e di Milan, i rapporti personali tra il presidente d’onore del Milan Silvio Berlusconi e il suo allenatore ancora sotto contratto, Allegri insomma. No, assolutamente no, nonostante le prime chiavi di lettura della nota diramata dall’ufficio di Galliani abbiano attribuito a questa scelta la successiva voglia di troncare il rapporto con il tecnico livornese. «La segreteria aveva approntato tutto per l’incontro riservato al Milan» fanno sapere i bene informati dello staff presidenziale segno allora che di contrordine improvviso e inatteso si è trattato. «Non c’è alcun significato legato alla scelta dell’allenatore» fa sapere Adriano Galliani molto più sereno nelle ultime ore. La cena non si fa più stasera, scartata anche l’ipotesi di un trasferimento dell’incontro in Sardegna, ma Allegri resta sempre legato per un anno ancora al carro di Milanello lasciando la Roma con la panchina scoperta.
La conclusione che si ricava è la seguente: e cioè che Allegri non sembra affatto eccitato dall’idea di trasferirsi a Trigoria (da quel sito provengono notizie documentate di ritardo nel pagamento degli stipendi dei primi mesi del 2013) e aspetta che il nodo venga sciolto dal Milan stesso visto che il proprio legame è in scadenza tra un anno. Come scenario possibile non si esclude nemmeno l’ipotesi di scuola più banale: e cioè che alla fine di questo tormentone Allegri resti in sella per un solo anno, fino a scadenza anche se gradirebbe, per risultare più credibile dinanzi allo spogliatoio, un rinnovo sia pure di facciata, formale insomma nell’intento di completare il contratto e il mandato.