(A.Austini) Uno schiaffo che fa male alla Roma. Osvaldo stavolta ha esagerato e Luis Enrique ha deciso di metterlo fuori squadra per dieci giorni. I fatti, innanzitutto. Venerdì sera, al fischio finale della gara con l’Udinese, il centravanti argentino si è scagliato contro Lamela che aveva già rimproverato per un mancato passaggio al termine di un’azione nel secondo tempo. Sono volate parole grosse in spagnolo e, a quanto pare, una bottiglietta. «Hai giocato tre partite in serie A e ti senti già un fenomeno» l’accusa rivolta da Osvaldo a Lamela che ha risposto per le rime e si è preso un colpo in faccia prima dell’intervento dei compagni a dividere i due contendenti. Luis Enrique l’ha presa malissimo e ieri mattina si è riunito con i dirigenti Baldini e Sabatini per concordare la punizione. Alla fine è passata la linea dura suggerita dal tecnico: oltre a una multa salatissima (il massimo possibile, circa 30mila euro) Osvaldo sarà sospeso per dieci giorni e salterà la trasferta di Firenze domenica. Niente allenamenti con il gruppo (e infatti ieri mattina non c’era) e niente partita. Prima di riprendere il lavoro sul campo di Trigoria, Luis Enrique ha radunato la squadra nello spogliatoio. «Oggi non vi parlo della partita di Udine – il discorso dell’allenatore davanti a tutti i giocatori, Osvaldo compreso – ma del fatto molto grave che è successo dopo: Dani verrà multato e sospeso per dieci giorni». Reazioni? Silenzio e imbarazzo generale fino a quando non ha preso la parola Heinze. «Mister, non le sembra un po’ troppo?». Luis Enrique non è tornato indietro ma non è escluso che possa farlo nei prossimi giorni: gli umori della squadra saranno decisivi. Per il momento nella sua testa prevale la voglia di dare un segnale forte al gruppo rispetto alla preoccupazione per i prossimi impegni imminenti: in infermeria ci sono ancora i tre attaccanti Totti, Borriello e Borini. Osvaldo, intanto, si è pentito, ha chiesto scusa e ha chiarito l’episodio con il giovane connazionale. Adesso rischia di scontare una pena anche in Nazionale: il codice etico imposto da Prandelli e la federazione parla chiaro. Lo stesso Lamela è dispiaciuto, abbacchiato, quasi imbarazzato dalla situazione. La Roma ha deciso di proteggerlo e lo stesso vuole fare con gli altri giovani che ultimamente si sono presi i rimproveri di alcuni «senatori»: Bojan e José Angel i più bersagliati insieme a Lamela. Baldini si è presentato davanti alle telecamere di Roma Channel per rimettere insieme i cocci. «Non esiste assolutamente una divisione tra i senatori e i giovani. Quello che c’è stato è un gesto di mancanza di rispetto di Osvaldo verso un compagno e su richiesta dell’allenatore – conferma il direttore generale – verrà sanzionato». Baldini minimizza anche la differenza riscontrata nelle analisi del ko di Udine fatte da Luis Enrique e Sabatini dopo la partita. «Il fatto che ci sia una diversità d’opinioni è soltanto spunto per una riflessione». Questione stipendi: la mensilità di ottobre non è stata ancora versata per l’impellenza di un pagamento di una rata Irpef , «ma è un ritardo di qualche giorno mentre prima si parlava di qualche mese». Chiusura sul contratto del dg. «Anche di questo si parla a sproposito: il ritardo è dovuto alla risistemazioni della società». Baldini firmerà la prossima settimana insieme all’ad Fenucci, dando un altro segnale: si è auto-decurtato 200mila euro dallo stipendio. Il budget stabilito dalla proprietà era di un milione, si era accordato per 800mila, poi, sentito anche Pallotta, ha deciso di fissare lo stipendio a 600mila euro, gli stessi di Sabatini. DiBenedetto ha apprezzato, ma adesso va fissato il suo stipendio. E se prendesse esempio da Baldini?