(F.Bocca) – L’Allegriade, mi dispiace dirlo, è un altro di quei sintomi di regressione del calcio italiano. Due grandi squadre, o meglio una grandissima e una con un gran seguito popolare, sono impegnate in un estenuante tira e molla su un allenatore bravo, certamente, ma che non è né Trapattoni né Sacchi, tanto per fare due nomi nel gotha della scuola calcistica italiana. Il Milan se ne vuol disfare ma non sa come, la Roma lo vuol prendere ma non sa come, lui gioca su due tavoli, vorrebbe restare al Milan ma pure lasciarsi aperta la strada della Roma. Io ho più stima dell’Allegri tecnico di quest’anno – quello che ha resuscitato un Milan smontato dallo stesso Berlusconi che per ringraziamente ora vorrebbe disfarsene – di quello che ha vinto lo scudetto con un Milan muscolare e con Pirlo messo all’angolo e poi scartato. Ma insomma non credo che sia l’unico allenatore sulla faccia della terra.