Era Barcellona, ma sembrava quasi di stare a Napoli quando venne presentato Diego Armando Maradona. Anche allora arrivò un fuoriclasse, forse il migliore della storia quindi inarrivabile, che si mise a palleggiare sul campo e poi disse qualche parole di saluto in uno stadio pieno e impazzito per lui. In realtà al Camp Nou c’erano spazi vuoti, ma si sono presentati comunque in 50mila, gran parte dei quali contagiati dalla “Neymar mania” che negli ultimi giorni ha fatto impennare il totale già impressionante di maglie del Barca vendute. E questo nonostante al nuovo fuoriclasse brasiliano blaugrana non sia ancora stato assegnato un numero, tanto è vero che si è presentato in campo vestito con la divisa della sua nuova squadra ma con una maglia ‘anonimà: bisogna ancora decidere se avrà il 7 o l’11, dipende anche dal fatto se verrà ceduto David Villa o Thiago Alcantara. In precedenza Neymar, arrivato in Catalogna con un jet privato su cui avevano trovato posto anche il padre, uno dei procuratori, cinque amici e la fidanzata attrice Bruna Marquezine, si era sottoposto alle visite mediche di rito, aveva posato per le foto davanti al mega-scudo del Barcellona, e dopo aver abbracciato il presidente Sandro Rosell si era chiuso in una sala dello stadio per firmare un contratto quinquennale. «Sono veramente felice di giocare per il Barcellona – ha detto un emozionato Neymar, che in precedenza aveva esordito salutando in catalano (»Bona tarda a tothom«) -, che è qualcosa più di un club. Ho realizzato un sogno, giocherò insieme a Messi che continua a essere il miglior calciatore del mondo, e ringrazio tutti». Immancabili le serie di palleggi (mentre nel Camp Nou rimbombava l’inno del Barca) e poi il giro dello stadio, con in mano due bandierine del club e dopo essere fatto largo a stento fra il mare dei fotografi. «Che Dio vi benedica», ha chiuso Neymar davanti ai suoi nuovi tifosi, in attesa di vivere quello che considera la fase più eccitante della sua carriera. Mentre passava sono stati innalzati cartelli con messaggi beffardi, tipo quello con la scritta «Florentino en Madrid, no hay mar ni Neymar». Qualcuno invece, parafrasando il soprannome di Pelè, lo ha ribattezzato O Ney. Intanto c’è la Confederations Cup, e per questo già domani il calciatore popstar tornerà in Brasile: il ct Scolari lo attende nel ritiro della Selecao a Goiania.
Fonte: ansa