(G. Piacentini) – La Roma non ha fretta di ufficializzare il suo nuovo allenatore. Decisione saggia, soprattutto alla luce delle scelte poco azzeccate degli ultimi due anni, in cui si è riusciti a sbagliare tutto quello che si poteva. Per questo stamattina il d.s. Walter Sabatini, dopo aver lavorato alacremente negli ultimi giorni a Milano, dove ha incontrato gli agenti di Laurent Blanc e Rudi Garcia, si presenterà al quartier generale di Trigoria per incontrare il resto della numerosa dirigenza giallorossa – il Ceo Italo Zanzi, il d.g. Franco Baldini e l’a.d. Claudio Fenucci – a cui illustrerà il ventaglio delle soluzioni a disposizione. Poi, tutti insieme, si collegheranno in conference call con il grande capo James Pallotta, che farà il pollice verso o alto sui candidati disponibili. Che sono sempre gli stessi circolati negli ultimi giorni, con Blanc (ieri in Francia davano per conclusa la trattativa per un biennale e parlavano di una firma che sarebbe dovuta arrivare in serata, Boghossian e Gasset i vice) e Garcia (che come il connazionale ha ricevuto un’offerta da parte del Psg per fare il traghettatore in attesa di Wenger) nettamente in pole rispetto a Rijkard e Colantuono.
C’è però un nome che potrebbe far saltare il banco, e rivitalizzare una piazza depressa oltre che dai fallimenti sportivi anche dai nomi degli attuali candidati alla panchina giallorossa. Il nome è quello di Roberto Mancini,che nonostante il suo passato da calciatore e da tecnico della Lazio, è considerato un allenatore top ed una garanzia di investimenti per rafforzare la squadra. Contatti ufficiali non ce ne sono ancora stati ma il «Mancio », che ha una gran voglia di rimettersi in gioco nel campionato italiano, manda segnali e fa sapere non solo che non avrebbe nessuna preclusione a sedersi sulla panchina romanista, dove troverebbe molti giocatori (De Rossi, Lamela, Marquinhos e Pjanic) che avrebbe voluto con sé al Manchester City, ma pure che il suo ingaggio non sarebbe un problema insormontabile da superare. La ricca buonuscita che gli pagherà il City, con cui ha un contratto fino al 2017 a circa 7,5 milioni di euro netti a stagione, gli consente di «accontentarsi » di uno stipendio notevolmente inferiore. Potrebbero bastare, insomma, i 3.5 milioni (premi compresi), che erano stati stanziati per arrivare al milanista Allegri. Per il via libera, però, c’è bisogno dell’ok di Pallotta, che puntando Mancini darebbe un forte segnale di reazione. In caso contrario, Sabatini chiuderà con Blanc o Garcia.