Dopo l’articolo di ieri che ha suscitato tante polemiche tra i tifosi della Lazio, Giancarlo Dotto ha rilasciato un’intervista per spiegare i motivi che l’hanno portato a scrivere il tanto contestato articolo sulle colonne del Corriere dello Sport:
“Sono stato frainteso non volevo offendere i laziali. Tutto e’ nato come un gioco tra me e Franco Melli. Quando sollevi una polemica del genere la questione non e’ tanto quella di ricevere degli insulti quanto quella di essere stato frainteso. E’ chiaro che quando una persona scrive un articolo e quell’articolo viene frainteso le colpe sono sempre da dividere tra chi scrive e chi legge”.
“Qui c’era un tentativo di giocare su un paradosso che tra l’altro mi viene raccontato dagli stessi tifosi della Lazio, molti dei quali miei cari amici. Quello che sostenevo nell’articolo riguardava l’ incapacita’ dei laziali di non celebrare le vittorie fino in fondo, come se mancasse sempre qualcosa. Se avesse vinto la Roma avremmo avuto una citta’ imbandierata e in preda ad eccessi di ogni tipo, anche volgari per carita’”.
“E’ una questione di stile, sobrieta’ e di un modo aristocratico di essere tifosi, mi rispondono i miei amici laziali e vi assicuro che ne ho tanti. Un modo elegante di raccontare la difficolta’ di vivere in maniera corposa le vittorie, rispondo io. Tutto qua, questo era il senso del mio pezzo.Tra le altre cose nell’ articolo elogio il lavoro svolto da Lotito e Tare e in nessun modo le imprese della Lazio vengono disconosciute, anzi. In nessun modo comunque il mio articolo voleva offendere i tifosi della Lazio”.
Fonte: Manà Sport