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CORRIERE DELLO SPORT De Rossi, il futuro è ora

Daniele De Rossi

(R. Boccardelli) – C’è anche un mercato in uscita e anche questo gira soprattutto sul nome di Daniele De Rossi, ora in ben altre faccende affaccendato a Rio de Janeiro con la maglia azzurra nella Confederations Cup. Al momento non è dato sapere cosa ne pensi Rudi Garcia, il nuovo allenatore giallorosso, così come non ha mai trattato l’argomento negli ultimi tempi Walter Sabatini, ormai plenipotenziario sulle questioni tecniche di casa Roma.

IL NODO – La situazione di De Rossi è nota. Il ragazzo di Ostia ha un contratto molto oneroso per la società, 6 milioni netti l’anno, che scade nel 2017. Strappato, ottenuto un anno fa dopo una lunga trattativa. La Roma americana dunque ha puntato molto su un giocatore di altissimo livello e di altissimo ingaggio. Il problema nasce nel momento in cui De Rossi, soprattutto nella stagione appena conclusa, denuncia un vistoso calo di rendimento manifestato sia nei numeri che nelle prestazioni. Impensabile ad esempio che chiudesse l’anno in giallorosso senza segnare neanche un gol. Non gli era mai successo. Magra consolazione (per i tifosi romanisti) le quattro reti messe a segno in nazionale in evidente controtendenza.
Anche a livello di prestazioni De Rossi ha denotato uno scadimento registrato da chiunque ami e osservi il calcio. Molte le attenuanti, prima fra le quali tutta una serie di infortuni, soprattutto alle caviglie, dai quali è uscito quasi sempre in non perfette condizioni ma generosamente pronto a dare una mano alla squadra. (…)
NELLE SUE MANI – Resta il fatto però, che il destino professionale di De Rossi sia saldamente nelle sue mani. Forte di un contratto stellare (di cui però potrebbe anche ritrovarsi prigioniero), che lo garantisce fino al 2017, De Rossi può valutare autonomamente il da farsi. Naturalmente non ci sarebbe nessun problema se la Roma e Garcia gli rinnovassero una fiducia incondizionata invitandolo a restare. L’attaccamento per i colori di De Rossi è fuori discussione. Non andrebbe mai via da una Roma che gli chiede ancora il suo apporto. Diverso è il caso in cui il club (per motivi di cassa o per strategie di mercato) o il tecnico dovessero dirgli o fargli capire che forse sarebbe meglio dividere le due strade. A quel punto De Rossi avrebbe ancora la possibilità di scelta.
L’ultima parola: decidere di andar via scegliendo un club disposto ad accogliere lui e il suo contratto a braccia aperte, diciamo il Chelsea, oppure puntare i piedi, restare a dispetto dei santi e giocarsi quotidianamente in allenamento una maglia da titolare. Non è che De Rossi sia diventato un brocco da un giorno all’altro. Anzi, se solo ritrovasse un minimo di condizione atletica migliore… Un fatto è certo: nella delicata e controversa situazione, l’ultima parola spetterà proprio a De Rossi.

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