(A. Austini) Lui si definisce «ambizioso». A Trigoria lo descrivono «molto deciso e pratico». Rudi Garcia non cerca fuochi d’artificio per rendere stupefacente il suo impatto sulla Roma. L’effetto positivo che cercava lo trova all’interno del suo nuovo ambiente di lavoro, mentre fuori la fiducia resta tutta da conquistare. «Non ho paura di niente e non m’importa del passato» dice chiaro e tondo l’allenatore nella prima conferenza stampa a Trigoria. Dopo l’introduzione letta dal Ceo americano Zanzi, Garcia ascolta e capisce le domande in italiano, replica in francese e si affida al traduttore, al quale chiede a più riprese di precisare meglio alcune risposte. Il rumore delle macchine fotografiche e il brusio di una sala stampa piena lo disturbano.
«Per piacere, fate silenzio» chiede il puntiglioso Rudi, che in questi giorni ha già spiegato come vuole migliorare il centro sportivo: una palestra più illuminata e l’erba dei campi da sistemare, ad esempio. Vuole un ritiro lungo non più di 12 giorni con al massimo due amichevoli: dal Trentino annunciano che la squadra si alleneràdal 12 al 22 luglio con due partite, ma la Roma ha rinviato ad oggi la decisione ufficiale. «Lavoreremo duro – annuncia Garcia – la squadra deve venire al campo con un’anima e uno spirito collettivo. Le regole ci saranno come in tutti i gruppi. Ho scritto un sms a ogni giocatore, dicendo loro che ho voglia di incontrarli. Non conta essere la prima scelta della società, ma imporsi come tale». Se Zeman si presentò promettendo di lottare per lo scudetto, il francese vola più basso. «L’obiettivo è l’Europa, speriamo di tornarci dalla porta principale della Champions».
Con quale percorso? «Sono qui per vincere e divertire. La mia filosofia non cambierà in Italia: se si gioca bene, è più facile fare risultato. Ma serve molta attenzione alla fase difensiva e un buon portiere». La Roma lo sta cercando. E gli altri nodi? «De Rossi è un nazionale, può fare tanti ruoli, ma del suo futuro parlerò con lui e Sabatini. Osvaldo idem. Non prenderemo giocatori senza il mio assenso: la rosa è di qualità ma bisogna sempre migliorare». Anche sullo staff è tutto «work in progress». Ieri mattina, insieme a Sabatini, Garcia ha incontrato Andreazzoli e gli altri collaboratori, ma tutti i ruoli sono ancora da definire.
A cominciare da quello di Aurelio, che resterà sicuramente a Trigoria ma non da vice. Bompard sarà il «secondo», Fichaux si occuperà della tattica, più in là potrebbe aggiungersi il preparatore Dupont. Gli italiani Nanni, Chinnici, Franceschi e Beccaccioli sono pronti a completare la squadra. Rudi torna oggi in Francia, domani saluterà il Lilla con un’altra conferenza stampa. Appuntamento ai primi di luglio con la Roma. Per riportarla dove merita di stare.