(A. Maglie) – Il centrocampo è il suo «regno» ma la porta la «vede» come un grande attaccante. Daniele De Rossi che stanotte non sarà in campo contro il Brasile perchésqualificato, si è ritagliato un posto nella storia della Nazionale e non solo perché ha vinto il Mondiale. E’ il centrocampista che ha segnato il maggior numero di gol, una prolificità non lontana da quella di bomber osannati. Con l’ultimo realizzato qualche giorno fa contro il Giappone ha ridestato una squadra che sembrava in difficoltà, in balia dei piccoli e veloci allievi di Alberto Zaccheroni. Uno stacco perentorio come Riva con conseguente dimezzamento dello svantaggio. Poi la sfida ha assunto caratteri rocamboleschi. Ma lui con quella rete ha ulteriormente consolidato la sua leadership nella classifica dei marcatori-centrocampisti azzurri di tutti i tempi. Davanti a lui solo straordinari attaccanti, a cominciare proprio da Gigi Riva, il «re» dei bomber dell’Italia, trentacinque reti. E poi Meazza (trentatré), Piola (trenta), Roberto Baggio e Alex Del Piero (ventisette). Ha fatto persino meglio di attaccanti che hanno vinto il Mondiale dell’82, protagonisti eccezionali come Altobelli e Graziani. […]
CORRIERE DELLO SPORT De Rossi, nessuno come lui
DECISIVO – Contro il Giappone quel suo gol è stato fondamentale ma non determinante visto che poi quello che ha fissato il risultato lo ha firmato Giovinco, ma in sei occasioni le sue reti sono state decisive. E gli appassionati di statistiche sottolineano che anche da questo punto di vista la familiarità con il gol di De Rossi in fasi determinanti della partite è seconda soltanto a quella degli attaccanti di professione, di colleghi, insomma, che per obblighi contrattuali devono fare quel che a lui non viene richiesto come impegno primario (ma se poi si sviluppa come impegno secondario con una certa regolarità, è sempre bene accetto). […] Il centrocampista più vicino nella graduatoria è Pirlo, tredici reti e lo juventino, essendosi convertito al ruolo di regista dopo aver per diversi anni fatto il trequartista, ha propensioni offensive più spiccate.
AGGANCIO – Quei quindici gol non sono poca cosa nemmeno se messi a confronto con le partite giocate. Pirlo, a esempio, i suoi tredici gol li ha realizzati indossando la maglia della Nazionale per 7.594 minuti; a de Rossi sono stati «sufficienti» 6.488 minuti accumulati scendendo in campo settantasei volte da titolare e dodici volte entrando in corsa. Nel tempo ha affinato le sue qualità realizzative e probabilmente il gioco della Nazionale lo ha pure agevolato. […] Persino il suo Capitano giallorosso, Totti, ha segnato meno di lui (nove). L’Italia in realtà non ha mai avuto un centrocampista così prolifico, così abile negli inserimenti. Marco Tardelli, a esempio, che ha realizzato un gol in una finale Mondiale alla fine ha gioito solo sei volte (come Bergomi) eppure era considerato decisamente prolifico (ma più di Tardelli, segnava un altro uomo-simbolo dell’Italia dell’82, cioè Antonio Cabrini, nove reti). Ma non quanto De Rossi, vero e proprio bomber aggiunto, per diletto, proprio e dell’Italia.