(M. Evangelisti) – Sono lontani i giorni in cui Julio Cesar contendeva a Buffon il titolo onorifico e profondamente discutibile di miglior portiere del mondo. Forse troppo lontani. D’altra parte il brasiliano compirà 34 anni a settembre. Per un difensore ultimo non è l’età della pace. Il manuale dà ancora in media due o tre stagioni di buon livello. Rudi Garcia a occhio è più un pratico che un teorico, ma in questo caso si fida del manuale. E si fida dell’esperienza. Lì in fondo vuole uno da piazzare nell’area piccola e pensare ad altro.
Rafael non sarebbe un portiere di quel tipo. Sempre in teoria. Fossimo noi Garcia, e fortunatamente per la Roma non lo siamo, chiuderemmo senza tante storie per il ragazzino del Santos. Saremmo ancora in tempo. Però il tecnico francese si sente più tranquillo con portieri invecchiati e strutturati.
ZERO A ZERO – Poi gli anni passano, la vita cambia. I destini pure. Lo scorso anno all’Inter si sono accorti che Julio Cesar insieme con i riflessi, la potenza esplosiva, la presa bronzea e i piedi da rigorista non aveva nei suoi bagagli un passaporto comunitario. E per di più prendeva quattro milioni e mezzo all’anno. Lo hanno spedito in Inghilterra, dove non si vive male. Si lavora parecchio, è vero. Lui se n’è accorto nella prima partita giocata con le Guardie del Parco della Regina. Davanti c’era il Chelsea. Bombardamento a tappeto e alla fine zero a zero. Il resto è stato più o meno simile. Il Queens Park Rangers con regina e tutto è retrocesso. Julio Cesar si è messo d’accordo per non scendere in Serie B, che là è chiamata orgogliosamente Championship, il campionato.
IL MOTTO – Insomma, Julio Cesar va via dal Queens Park Rangers e per i giallorossi ha un’idea particolare. Lascia capire anche di esser pronto a tagliarsi l’ingaggio di un buon milione. «So che interesso alla Roma. Fa sempre piacere essere accostati a squadre di tale livello. Mi sento debitore nei confronti del Queens Park Rangers: è l’unica società che ha creduto in me ed è merito suo se sono alla Confederations Cup. Ora sono impegnato in questa competizione, del futuro parleremo dopo». Possiamo anche parlarne adesso. Per finanziare lo scioglimento del contratto tra il Qpr e Julio Cesar servono quattro milioni. La Roma naturalmente li ha. Il portiere non fa problemi a recarsi in una squadra bisognosa di rilancio, come non ne ha avuti a esibirsi in una formazione dalle prospettive incerte. «Anzi, al Qpr ho capito quanto sono bravo».