(M. Ferretti) – Forse è un caso, anzi sicuramente è un caso ma l’Italia in Brasile ha perso la prima partita della Confederations quando non ha potuto schierare Daniele De Rossi, fermo ai box per squalifica. Con il romanista in campo due vittorie su due, contro Messico e Giappone; senza DDR una gara e una sconfitta. Qui nessuno vuole affermare che l’Italia a Salvador con De Rossi non avrebbe perso contro i padroni di casa, ma si vuole soltanto rilevare un dato statistico. Ricordando che sabato scorso era assente pure Andrea Pirlo, il gemello azzurro di Daniele.
ARRIBA ESPANA
Domani a Fortaleza contro la Spagna campione di tutto, De Rossi tornerà al suo posto. Forte della rete segnata al Giappone, che l’ha portato a quota 15 nella sua classifica azzurra, e che ha ribadito come il De Rossi dell’Italia sia un altro giocatore rispetto a quello della Roma. L’ha confermato lui stesso, dando spiegazioni più o meno condivisibili. E, come accaduto nelle due partite giocate prima della squalifica, Daniele dovrebbe giostrare a centrocampo nonostante l’intenzione di Cesare Prandelli sia quella di schierare la sua nazionale con la difesa a tre. Insomma, De Rossi non verrà spostato in difesa, nel ruolo di centrale, come accaduto nella partita d’esordio di Euro 2012, a Danzica il 10 giugno dello scorso anno. In quell’occasione, Daniele fu costretto a giocare dietro per necessità, dato che non c’erano altri difensori disponibili. E fece anche una bella figura, con l’Italia capace di imporre il pareggio (1-1) alle Furie Rosse. Risultato ben diverso da quello della finale della stessa competizione, a Kiev, ancora contro la Spagna. Una finale giocata da DDR in mezzo al campo, non più in difesa. Nonostante la differenza di risultato tra le due partite dello scorso anno, Daniele domani verrà impiegato da centrocampista. Perché Prandelli ha a disposizione tutti i suoi centrali, cioè i tre juventini bis-campioni d’Italia. E non c’è bisogno di ricorrere a soluzioni di emergenza.
LO SCHEMA
Nel centrocampo che si va profilando per domani, De Rossi dovrebbe muoversi, come sempre, al fianco di Pirlo (che va spedito verso il recupero). Un situazione di gioco che Daniele conosce bene ma che, visto il valore dell’avversario, dovrà essere supportata da una prestazione di spessore. La Spagna rappresenta il peggior avversario che potesse capitare agli azzurri, soprattutto ad un’Italia che dovrà fare a meno di Balotelli, già rientrato in Italia. E che, per questo, deve rivoluzionare il proprio sistema di gioco. Si sta provando sia il 3-5-1-1 che il 3-4-2-1 sempre con Alberto Gilardino terminale offensivo. Nel secondo caso, il centrocampo a quattro sarebbe composto, da destra a sinistra, da Maggio, Pirlo, De Rossi e Giaccherini, con Marchisio (o Montolivo) e Candreva fantasisti alle spalle di Gilardino. È questa al momento l’ipotesi più gettonata, ma c’è ancora tempo per provare e riprovare. Un sistema di gioco che, di fatto, è la sintesi di quanto provato dal ct Prandelli nelle ultime settimane. L’unico dato che appare al di sopra di ogni sospetto è che la linea di difesa davanti a Buffon sarà a tre, formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. Un ritorno al passato, per l’Italia, anche se in una versione complessiva leggermente diversa rispetto all’esperienza in Polonia-Ucraina.
TRIGORIA E REAL
Carlo Ancelotti da ieri è ufficialmente il nuovo allenatore del Real Madrid. Una notizia che era nell’aria e che non ha sorpreso nessuno. Una non novità che potrebbe chiamare direttamente in causa De Rossi, da sempre stimato dall’ex tecnico del Psg. La sensazione è che se il Real farà un’offerta per portare Daniele a Madrid troverà terreno fertile sia al Bernardini che a casa De Rossi. Stesso discorso se alla porta della Roma dovesse bussare il Chelsea di Josè Mourinho. La Roma non ha mai detto che De Rossi è in vendita, ma non ha mai neppure detto che non lo è. La situazione è un po’ fumosa, come se la società stesse aspettando una prima mossa del giocatore. E viceversa. Di certo, mai come in queste settimane era stata concreta l’ipotesi di una separazione tra le parti. Rudi Garcia (ieri a Trigoria con Sabatini ha parlato di tutti i giocatori della Roma, quindi anche di De Rossi) pubblicamente sull’argomento non si è voluto esprimere più di tanto, ha detto e non detto rinviando ogni discorso alla dirigenza. Con tutta probabilità, la faccenda legata a De Rossi subirà un’accelerazione dopo la fine della Confederations e si arriverà ad una soluzione. In un senso o nell’altro.