(A. Parboni) – Associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Non si tratta della «solita» indagine su criminalità organizzata, ma su una delle realtà più seguite in Italia: il calcio. Sì, perché nella maxi inchiesta della procura di Napoli sono coinvolte decine e decine di società, di calciatori e di procuratori. E al centro delle indagini della Guardia di Finanza, la contrattualizzazione dei giocatori e le modalità di trasferimento da una società all’altra, sotto forma anche di prestito, con un unico obiettivo: creare plusvalenze e far quindi lievitare ingaggi in maniera sospetta. Ma quali sono le società calcistiche finite nel mirino della procura campana? Si tratta di decine di club: 18 di serie A, 11 di serie B, 8 della Lega pro in prima e seconda divisione, il Foggia (terza categoria) e il Cosenza (serie D).
IL TEMPO Calcio nella bufera. Finanza da Milan, Juve, Lazio, Roma e Napoli
Il pool di magistrati coordinato dall’aggiunto Giovanni Melillo ha infatti delegato alla Finanza l’acquisizione di documenti nelle sedi dei club: tra quelle di serie A il Milan, l’Inter, la Juve, il Napoli (in questo caso interessata anche la sede della Filmauro), la Roma e la Lazio; 11 di serie B, tra cui Bari, Crotone, Spezia e Ternana; 2 radiate da Federcalcio, Piacenza e Triestina; 8 di Lega pro in prima e seconda divisione, tra cui Albinoleffe e Mantova.
Le ipotesi di reato sono associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio. I procuratori coinvolti sono 12, tra cui Alessandro Moggi e Alejandro Mazzoni, e 55 i giocatori nel mirino dei pm. L’indagine è partita con perquisizioni a Castelvolturno e nella sede Filmauro per il Calcio Napoli nel 2012, con il contratto di Ezequiel Lavezzi, ora in forza al Paris Saint German, sotto la lente di ingrandimento. Ora i contratti valutati dai magistrati vanno da quello di Adrian Mutu, a quelli di Giuseppe Sculli, Emanuele Calajò, Antonio Nocerino, Ciro Immobile, Ignacio Fideleff, Massimo Oddo, Nicola Lagrottaglie. La procura specifica che l’acquisizione documentale serve a comprendere le modalità di trasferimento dei calciatori da una società all’altra, le attività di intermediazione dei procuratori, i contratti e le operazioni di compravendita e rinnovo contrattuale, per completare il quadro dei rapporti professionali tra alcuni calciatori e le società sportive. Il sospetto è che i club abbiano messo in piedi, complici i procuratori, meccanismi di aggiramento delle regole di tassazione dei contratti per ogni operazione di trasferimento di tesserati della Figc, magari con lo «scouting», la ricerca cioè di nuovi talenti. Accertamenti sono in corso anche per il trattamento fiscale applicato ai rapporti di lavoro di numerosi calciatori, anche per i cosiddetti fringe benefit, la gestione dei diritti d’immagine e televisivi.
«Al momento non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale da parte della procura», ha detto l’avvocato Paolo Rodella che assiste Alessandro Moggi.
Sono centinaia i contratti dei calciatori che sono finiti all’esame delle Fiamme Gialle, gestiti da una dozzina di procuratori.
La documentazione acquisita dai finanzieri mira a una completa ricostruzione dei rapporti professionali tra società di calcio e giocatori cui, direttamente o indirettamente, si riferiscono le attività dei procuratori sportivi, attraverso: modalità di trasferimento dei calciatori, la gestione del patrimonio aziendale e le modalità di inserimento di bilancio dei giocatori professionisti, le modalità di utilizzo dei diritti pluriennali riguardanti le prestazioni oggetto di “rivalutazione”, le eventuali transazioni intercorse tra le diversità società calcistiche con finalità cosiddete “spalma-debiti”, la gestione dei diritti di immagine e dei diritti televisivi, il trattamento tributario delle operazioni di compravenditya dei calciatori ed eventuali fenomeni di “estero-vestizione”.