(V. Meta) – Arrivare a un rigore dallo scudetto e non fare finta di niente. È anche questo Federico Coppitelli, il non ancora ventinovenne allenatore che ha portato i Giovanissimi a un passo dal sogno per poi doversi svegliare di colpo. Sarebbe stato il più giovane tecnico di sempre a vincere un campionato battendo il record di Andrea Stramaccioni, che quando portò a casa l’ultimo tricolore Giovanissimi di anni ne aveva trentuno. Invece tutto, scudetto e primato, restano «un centimetro più in là», come dice stringendosi nelle spalle nella sua polo bianca, a dispetto del clima da alta montagna. «C’è grande rammarico perché, indipendentemente da tutto, se analizziamo la partita abbiamo fatto qualcosa in più dell’Inter, specialmente nel primo tempo. Comunque ai miei ragazzi non posso rimproverare nulla, hanno giocato bene e creato occasioni, poi sappiamo che l’Inter ha giocatori importanti e fisicamente è più forti. Ma quando arrivi a un rigore dall’essere campione d’Italia, che vuoi dire? Al massimo che sei arrivato a un centimetro da loro».
Di tutti i modi che c’erano per perdere la finale, questo è stato il peggiore: «Perdere ai rigori fa sempre male, ma perdere ai rigori in questo modo è in assoluto il finale peggiore che ci potesse essere. È difficile spiegare ai ragazzi che il valore di quello che è stato fatto non viene minimamente intaccato da un calcio di rigore: hanno dimostrato di essere forti, non so se fossimo i più forti d’Italia ma credo che oggi (ieri, ndr) avremmo meritato noi. E se questi ragazzi arriveranno a giocare ad alti livelli, non dipenderà dai rigori di oggi. Quello che ci fa piangere adesso, tra un mese deve diventare orgoglio perché un’annata come questa merita solo applausi. Ci hanno fatto i complimenti tutti in questi giorni delle finali».
L’Inter era arrivata a Chianciano come una delle favorite «e fisicamente sono molto più forti di noi, c’è poco da fare, però credo che dal punto di vista della qualità del gioco siamo riusciti a dimostrare qualcosa in più e questo deve renderci orgogliosi. Non credo di sbagliare se dico che il rigore l’avremo anche sbagliato, ma quello che abbiamo fatto ci rimane e non ce lo toglie nessuno. Mi rimarrà la soddisfazione di aver fatto un lavoro importante, dall’Atalanta in poi abbiamo fatto la partita contro tutti e questo è sintomo di grande forza e di maturità. Come ho detto ai ragazzi, firmerei per rigiocare la finale scudetto l’anno prossimo, poi si può vincere o perdere, ma l’importante è andarsele a giocare, queste partite, e giocarsele fino in fondo e con coraggio come abbiamo fatto noi». Il futuro di Federico Coppitelli? «Non lo so, adesso mi devo un po’ riprendere da questa partita… abbiamo lavorato tanto in questi giorni, diciamo che mi prenderò qualche giorno per riposarmi e poi si vedrà