Sette gol in trentasette presenze nella Roma, ventisette apparizioni e tre sole reti con il Milan. Le due annate italiane di Bojan Krkic non lo hanno crescere come il Barcellona e il ragazzo stesso immaginavano. Due stagioni buttate o quasi per il talentino spagnolo, che l’estate scorsa si presentò a Trigoria in compagnia del padre con tanto di conteggio dei minuti giocati. Chiedeva più spazio e la Roma ha acconsentito a cederlo dopo un ritiro di Riscone passato in fondo al gruppo. Troppo dura la preparazione di Zdenek Zeman per Bojan, che sarebbe comunque partito come primo cambio di Lamela e Totti. E’ andato a Milano in cambio di 250.000 euro, convinto di trovare più spazio. L’esplosione di El Shaarawy, l’arrivo di Balotelli, la garanzia sottoporta di Pazzini lo hanno fatto scendere nelle grazie di Allegri che per quasi tutta la stagione lo ha considerato meno del diciassettenne Niang.
Ricordate però il cervellotico accordo stipulato da Roma e Barcellona? I giallorossi, sulla carta, lo avevano acquistato per 12 milioni ma i blaugrana si erano riservati l’opzione di riportalo in Catalogna per 17 milioni al termine della stagione 2011-2012 oppure per 13 milioni il 1° luglio 2013. “Tale opzione di riacquisto assume carattere obbligatorio per il BARCELONA FC per la seconda stagione sportiva, da pagarsi in due rate di pari ammontare, al 31 gennaio e al 31 maggio 2014”. Questo recita il contratto sottoscritto nell’estate 2011, quando con Luis Enrique in panchina Bojan sembrava lanciato verso la consacrazione.
La Roma si era addirittura garantita l’opportunità di contro-opzione, che però sarebbe stata da esercitare entro lo scorso 20 giugno: 28 milioni e Bojan sarebbe stato definitivamente giallorosso. Dieci gol in due stagioni però non gli hanno garantito la permanenza in Italia. In Spagna le richieste non mancano e l’accordo con il Betis Siviglia è vicino. Intanto la Roma quel milione di plusvalenza lo vedrà tra gennaio e maggio 2014.
Daniele Luciani