(C. Zucchelli) – Il morale è tutto tranne che alto, i grandi nodi del mercato sono ancora da sciogliere, di obiettivi per la prossima stagione, al momento, nessuno parla. Giusto lo staff è al completo e almeno questa, per Garcia, è una buona notizia. Il tecnico è a Roma da ieri sera, dorme in albergo — lo stesso che ospita Benatia—e aspetta che passino in fretta queste 24 ore. Domattina alle 9 è fissato il raduno, ci saranno tutti i calciatori tranne i nazionali Destro (che dovrebbe aggregarsi al gruppo a Riscone), Florenzi, De Rossi e Lamela, che raggiungerà i compagni tra un paio di giorni, e non si sa se ci sarà o meno Osvaldo, che Sabatini sta cercando di cedere in fretta proprio per evitare il primo caso della stagione. Stagione che vede la Roma ripartire 44 giorni dopo la delusione per la finale di Coppa Italia. I tifosi chiedevano alla società una sola cosa per provare a dimenticare l’amarezza del derby perso: ricominciare in fretta con giocatori importanti. Per adesso la società non li ha accontentati.
Morale Anche e soprattutto per questo, l’umore della gente è ai minimi storici. Gli abbonamenti rinnovati, quasi 17 mila, fanno poco testo perché lo zoccolo duro del tifo romanista si abbona sempre e comunque, a prescindere dai risultati. I tifosi però sono delusi e divisi su quello che fare: sui social network più di qualcuno ha lanciato l’idea di presentarsi domani al Bernardini per contestare giocatori e dirigenza (non Garcia, ovviamente), mentre qualcun altro ha replicato dicendo «l’indifferenza è la cosa migliore». L’allerta c’è e se contestazione dovesse essere sarebbe il modo peggiore per iniziare. Grandi nodi Il mercato della Roma gira intorno a quattro giocatori: Osvaldo, De Rossi, Pjanic e Marquinhos. A seconda delle eventuali cessioni di due o tre di questi, Sabatini avrà più o meno liquidità per muoversi sul mercato. L’italoargentino è quello che va ceduto subito, magari già tra oggi e domani, per gli altri i tempi sono più lunghi. Ammesso che la Roma decida effettivamente di cederli: Marquinhos è l’indiziato numero uno ad andar via, gli altri sono in bilico. Da affrontare anche il rinnovo di Totti, col contratto in scadenza tra un anno.
Staff Finalmente è stato completato. Ci sono volute settimane ma alla fine Garcia avrà i suoi uomini di fiducia francesi, il vice Bompard e il tattico Fichaux. Con loro il preparatore Febbrari, Vito Scala, gli addetti agli infortunati Chinnici e Franceschi e il responsabile dei portieri Nanni. Un ruolo è previsto anche per Simone Perrotta, che cercherà di gestire al meglio i rapporti tra calciatori e società. L’unica (grande) incognita è Andreazzoli: resterà, aiuterà Garcia ad inserirsi ma i suoi rapporti non più ottimi coi calciatori—scorie del finale di stagione—non rendono facile la sua convivenza col resto dello staff. Obiettivi Garcia vorrebbe ripetere il miracolo Lille. Giusto, dal suo punto di vista. È un sogno, però. La realtà dice che la Roma deve, per prima cosa, tornare in Europa. È obbligatorio: per i conti e per l’appeal. Non è facile prendere o trattenere calciatori con la sola prospettiva del campionato o della Coppa Italia. A proposito, i tifosi alla nuova Roma che si ritrova domani chiedono una cosa: riprendersi la coccarda cucita sulle maglie della Lazio. Non sarà remunerativo come Champions o Europa League ma avrebbe un significato d’oro.