(M. Cecchini) – In attesa che nella Roma partano corsi per l’utilizzo dei social network per i calciatori e dei cellulari per i dirigenti (dopo il Waltergate di sabato, ieri al d.s. Sabatini è successo ancora una volta di lasciare aperta la comunicazione ma il collega stavolta ha avuto pietà e ha chiuso: a Trigoria sorridono e pensano a una badante), per chiudere la trattativa con Tin Jedvaj, 17 anni, difensore croato ormai ex della Dinamo Zagabria, hanno fatto le cose all’antica: incontrandosi di persona nel centro sportivo col giocatore, i genitori e il d.s. del club Mamic. Arrivati a questo punto della trattativa, ovviamente, è logico che fosse tutto in discesa, tant’è che il giovane ha svolto subito le visite mediche al «Gemelli» e al «Campus Bio-Medico». L’accordo è stato chiuso sulla base di 5 milioni, anche se la Dinamo Zagabria ha posto una clausola che prevede l’incasso del 20% del prezzo che la Roma riuscirà a spuntare in caso di cessione. Per l’annuncio manca l’autorizzazione della Fifa perché ancora minorenne. «Era il mio sogno», ha detto Jedvaj in un giorno indimenticabile.
CIAO MARQUINHOS In fondo, in tempi di autofinanziamento espliciti (nella telefonata «piratata» tra Sabatini e Fenucci si parlava di mercato da chiudere in attivo), la politica giallorossa in stile Udinese ha una sua logica efficace. Per questo Marquinhos sembra a un passo dall’addio, il «ragazzino» per il quale ci si aspetta di incassare una trentina di milioni, tenendo conto però che ci sono pingui commissioni da pagare. Da questo punto di vista, spiega la bibliografia di settore come l’Italia sia al secondo posto in Europa dopo l’Inghilterra. Come dire, nel calcio dei debiti sempre più grandi, c’è sempre chi riesce a diventare ricco col minimo sforzo. Tornando al talento brasiliano, ormai è asta tra Barcellona e Psg, visto che lo stesso Marquinhos — consigliato dagli stessi compagni ad andare via il prima possibile — è ormai entrato nell’ottica di non perdere l’occasione della vita.
RUFFIER & OSVALDO Detto che Benatia non è ancora ufficializzato (e non può allenarsi) perché manca la scontata firma di Nico Lopez sul trasferimento a Udine, tornano le voci riguardo al prestito di Maicon (City) e Gervinho (Arsenal: ha lo stesso agente di Garcia), anche se dalla Roma dicono che i loro stipendi sono fuori budget. I fari però sono accesi su Osvaldo (che piace allo Zenit), atteso oggi a Trigoria. Certezze non ce ne sono, anche perché la telefonata galeotta in cui, in un passaggio eticamente discutibile, i dirigenti dicevano come la contestazione poteva essere utile per premere sull’attaccante e convincerlo ad accettare il Southampton, non faciliterà l’accordo. Titoli di coda sul portiere.In attesa di De Sanctis, dalla Francia danno la Roma vicina a Ruffier (Saint-Etienne). Per conoscere le strategie, comunque, attendiamo il prossimo cattivo utilizzo del cellulare. Vedrete che capiterà.