(M.Calabresi) Tin Jedvaj ha l’acne sul viso, ma visto l’effetto che hanno fatto i brufoli di Marquinhos sul calcio italiano (e che probabilmente faranno sul mercato della Roma), viva i brufoli. Raccontano le cronache che il giorno dopo Hajduk Spalato-Dinamo Zagabria — la partita del 27 febbraio in cui tutti si sono accorti di lui —, Jedvaj sia andato a scuola come se niente fosse successo. «Almeno i professori hanno capito la situazione», raccontò. Non sapeva che per la Dinamo sarebbe diventato un amuleto: ha debuttato con i grandi il 10 febbraio perdendo contro l’Osijek, prima di iniziare un’imbattibilità durata fino a fine campionato. Casualità? Viste le referenze con cui il ragazzino arriva a Trigoria e i soldi spesi per il cartellino di un minorenne (5 milioni), verrebbe da dire di no. Compirà 18 anni il 26 novembre, ma è considerato un baby fenomeno: fisico imponente e personalità di un 30enne, bravo tanto in marcatura quanto nel far ripartire l’azione.
COLPO DI SCENA Dopo che il suo nome fu accostato a metà giugno alla Roma, la trattativa condotta col suo agente (l’ex juventino Zoran Ban) sembrava svanita. Poi il viaggio a Londra di Jedvaj, il mancato accordo con il Tottenham e il ritorno prepotente di Sabatini, che lo ha fatto mettere sul primo aereo per Roma. Sbarco in gran segreto (a Trigoria, più di qualcuno non si era neanche accorto della sua presenza), visite mediche divise tra mattina e pomeriggio e, in mezzo, una sosta veloce nell’hotel (lo stesso di Garcia e Benatia) che lo ospita.
QUANDO VEDO TOTTI? Eppure, a sentirlo parlare, la pressione non lo spaventa: «Non ho paura del palcoscenico», disse dopo quella famosa sfida di Spalato. Aggiungendo, a proposito del papà Zdenko, ex calciatore: «Vedendolo, ho cominciato a giocare a pallone, ma non è stato lui a convincermi. Senza il suo aiuto, però, non sarei dove sono oggi». Stima Puyol e Thiago Silva, «ma il mio modello è il mio compagno di squadra Simunic, magari diventassi forte la metà di lui». A Trigoria ritroverà Alessio Romagnoli, che ha incrociato il 22 agosto scorso in un Croazia-Italia Under 19, e presto conoscerà i suoi nuovi compagni. Ieri, prima di dribblare i fotografi al «Campus Bio-Medico» passando per dei corridoi riservati, nessuna parola in italiano e poche in inglese, tra cui una domanda rivolta a chi lo stava accompagnando in giro per Trigoria: «Quand’è che vedrò Totti?». Presto, Tin, molto presto.