(A. Pugliese) – Quello che poteva essere e che, quasi sicuramente, non sarà. «Non hai capito niente di Roma, qui potevi essere un imperatore». Da una parte della recinzione, «Er patata», uno dei capi storici della vecchia Sud; dall’altra, Pablo Daniel Osvaldo, che per un attimo smette di firmare autografi e ascolta la «ramanzina». Poi, la risposta: «Avete capito bene voi». Il dialogo si accende. Ancora i tifosi: «Noi te damo er core». E Osvaldo: «Duecento gol ho fatto, che cazzo volete?». Le ha viste tutte, Osvaldo, in questo inizio di ritiro: insulti (tanti), applausi (pochi), inviti ad andarsene o a restare. Ma ne hanno viste di tutti i colori anche i tifosi della Roma, divisi tra chi lo vorrebbe giallorosso alla faccia di quello che accade ormai quotidianamente e chi lo vorrebbe via da Roma nonostante 27 gol in due campionati. Vinceranno questi ultimi.