(A. Austini) – Eccolo. Con la sciarpa della Roma al collo e i tifosi che lo circondano e ritrovano tutto a un tratto l’entusiasmo. Dopo Maicon, Kevin Strootman è giallorosso.
La sua nuova avventura è iniziata a Fiumicino, dove è atterrato ieri alle 18.40 con un volo proveniente da Amsterdam. I soldi ci sono, garantiti da una fidejussione. Così il Psv ha dato il via libera a un’operazione definita da un paio di settimane. «Non possiamo bloccare il trasferimento di uno dei più grandi talenti della nostra storia», dice il dt degli olandesi Marcel Brandts. Ma dietro il rammarico, c’è la grande soddisfazione per un ottimo affare: Strootman è stato venduto come un campione, 17 milioni di euro «cash» più 2 milioni di bonus legati alla qualificazione della Roma alle coppe nei prossimi anni. Si tratta del secondo acquisto più costoso dell’era americana dopo Lamela e questo basta a spiegare quanto Sabatini creda nel ragazzo. Il ds si è speso in prima persona per convincere Pallotta ad avallare l’operazione. «Dobbiamo prenderlo assolutamente, Strootman cambierà la squadra e vale Lamela». le parole usate da Sabatini con il presidente.
Ventitre anni compiuti a febbraio, cresciuto nello Sparta Rotterdam e passato per l’Utrecht, Strootman ha appena chiuso da capitano il suo ciclo nell’Under 21 olandese e nel frattempo si è inserito con prepotenza nella nazionale maggiore. Bel fisico (1 metro e 87 per 78 chili), ottima tecnica e buon tiro, può giocare da intermedio sinistro in un centrocampo a tre oppure in coppia con un mediano.
Garcia ha già scelto chi affiancargli: De Rossi e Pjanic, al di là del modulo, comporranno un centrocampo sulla carta micidiale. Il tecnico ha già parlato diverse volte al telefono con Kevin e lo aspetta stasera (al più tardi domattina) a Riscone. Strootman è stato accolto a Roma dal procuratore italiano Parisi che lo ha accompagnato in albergo e poi a cena con Sabatini. All’aeroporto ha trovato più di 200 tifosi radunati fuori dallo scalo che lo hanno letteralmente sommerso. Strootman, tra il divertito e lo stralunato, ha faticato non poco per raggiungere la macchina, aiutato da una vera e propria scorta. Pollice in su verso i tifosi e un bel «Forza Roma» con la sciarpa al collo: Strootman ha già capito come muoversi. Oggi il medico sociale Gemignani, rientrato appositamente nella Capitale, lo seguirà nelle visite di rito tra Campus Biomedico e Gemelli. Il contratto è pronto sulla scrivania di Fenucci a Trigoria: un quinquennale a 2.2 milioni di euro netti.
Piazzato il colpo, ora la Roma deve necessariamente far cassa. Sarà Marquinhos il sacrificato: raggiunto l’accordo col Psg per una cessione che frutterà circa 30 milioni «puliti», ora mancano dei dettagli da sistemare sul contratto del brasiliano che porteranno via qualche altro giorno.
Intanto Sabatini vuole chiudere l’acquisto di De Sanctis. Ma finché il Napoli non prende Julio Cesar (ieri piccoli passi in avanti), il portiere abruzzese non può liberarsi. De Sanctis è pronto a forzare la mano ma la Roma gli ha consigliato di aspettare ancora qualche giorno: c’è l’accordo con De Laurentiis a 500mila euro per il cartellino e qualsiasi mossa imprudente potrebbe metterlo a rischio.
Gervinho è l’altra trattativa «calda». Continua lo scambio di proposte con l’Arsenal, la Roma vorrebbe pagarlo non più di 6 milioni compresi i bonus. Con De Sanctis e l’ivoriano si chiuderà il primo ciclo di un mercato che può regalare ancora molto. Sia in entrata che in uscita. Osvaldo è il caso più spinoso: ha rifiutato Southampton e Zenit, l’argentino ora è parecchio seccato con la società perché la ritiene responsabile della contestazione subita in questi giorni. Alla fine partirà, ma servirà ancora tempo. Lo stesso destino di Borriello. E con Destro acciaccato, c’è bisogno di un centravanti di scorta. Oltre a Gilardino, Sabatini sta riflettendo su Diego Costa, brasiliano col passaporto spagnolo dell’Atletico Madrid, classe ’88 e buono anche per il ruolo di esterno. Eriksen è un passo dal Liverpool e si allontana. Ma Garcia è ben felice di tenersi Pjanic.