(C.Zucchelli) – Che Daniel Osvaldo sia uno abituato a dividere è risaputo: succedeva a Firenze, succedeva a Barcellona, succede a Roma. Piedi d’oro, istinto del bomber, carattere «loco». «O lo ami alla follia o lo detesti», disse l’ex moglie argentina, madre del suo primo figlio. Grande verità, questa. Basta fare un giro nell’universo Roma per accorgersene visto che, tra radio e social network, il dibattito è aperto: un ragazzo ieri ha chiamato un’emittente per dire che «stiamo ancora aspettando di vedere il certificato medico di quando stava male a Capodanno», un altro ha aggiunto: «De Johnny Depp ce ne sta uno solo. Andasse a gioca’ coi pirati ai Caraibi, noi qui non ce lo vogliamo».
SENZA SCUSE Detto che Osvaldo potrebbe essere capace di cogliere l’invito alla lettera, il fatto che sia un tipo allergico ai rapporti duraturi (calcio, ma non solo) sembra la sua condanna. «Non resiste più di due anni da nessuna parte — scrive un tifoso su un forum romanista —, e non vedo perché noi dobbiamo continuare a tenerci in casa uno che crea solo problemi». Sembra non aver scuse, Osvaldo, per aver «fatto il weekend romantico a Londra mentre noi giocavamo il derby» e per aver avuto pure «il coraggio di rispondere a chi è arrivato fino a Riscone per dirgliene quattro». E il fatto che sia stato il miglior bomber della Roma nelle ultime due stagioni? E il rapporto coi compagni che lo adorano? Non conta più niente, per quei tifosi che lo vedono come un «traditore».
RISPETTO E AMICIZIA Gli altri, quelli disposti a perdonare, sembrano più silenziosi, anche se magari sono la maggioranza. «Riprenditi la Roma» è solo uno dei messaggi che i romanisti gli hanno inviato. Ad Osvaldo scrivono anche personaggi famosi, come Alessandro Gassman: «Il tuo è un gol che conta. Il rispetto e l’amicizia contano sempre. Il calcio è questo. Ciao campione». Basteranno questi messaggi a convincerlo? E la Roma che farà? Ai posteri, o al prossimo tweet, la risposta.