(R. Cesarano) – «Morgan, sei stato un grande. Hai onorato la nostra maglia fino all’ultimo, grazie. Mi lasci un tuo ricordo?» . Ed a quel tifoso, che urlava con la voce strozzata in gola dagli spalti di Dimaro, De Sanctis che era già pronto per raggiungere Riscone di Brunico, ha lanciato la sua maglietta d’allenamento, ancora sudata, del Napoli. Voleva essere quello il gesto del congedo dai tifosi partenopei. Solo un atto finale, però, perché De Sanctis di gesti affettuosi e sinceri nei confronti dei fan azzurri ne ha avuti tanti. La sera prima era andato incontro alla gente che lo invitava ancora a non lasciare Napoli, firmando autografi e posando per foto ricordo. E con i comici di “Made in Sud” che si stavano esibendo nella piazza del paese, seduto in platea aveva avuto la forza di scherzare e sorridere: «Non mi prendete troppo in giro visto che ora sono della Roma». Nei quattro anni di permanenza in azzurro, l’estremo difensore s’era distinto nel sociale come pochi: nelle scuole, per spiegare agli studenti i pericoli e le conseguenze dell’uso di droga; negli ospedali, per portare conforto agli ammalati; vicino agli spalti, per invitare i tifosi a non contestare la squadra dopo qualche prestazione non positiva (come avvenne a Siena). O anche, andare sotto la curva, a qualificazione Champions ottenuta, e ballare insieme con i tifosi sulle note della sua canzone preferita, «Non succederà più» di Claudia Mori.
CORRIERE DELLO SPORT Morgan, non solo doti tecniche
UNICO – Personaggio unico e professionista esemplare, questo è Morgan De Sanctis. Va via da Napoli solo per un equivoco tra lui ed il nuovo allenatore; tra lui e la società.(…) Sarebbe entrato in competizione con il giovane collega brasiliano, Rafael. (…) Fosse dipeso dai tifosi, De Sanctis non sarebbe mai partito. E non aveva suscitato tanta commozione ed amarezza la partenza di Cavani, quanto quella del gigante buono di Guardiagrele, portiere nel giro della Nazionale fino a marzo scorso allorchè preferì farsi da parte nel giorno del suo trentaseisimo compleanno. Tante le attestazioni di affetto ricevute negli ultimi giorni. Tanta la commozione nell’apprendere che davvero sarebbe passato alla Roma. «Resterai uno di noi» , gli hanno urlato a ripetizione. Morgan il pirata era amato dalla gente per quel suo modo di rapportarsi con gli avversari e con i tifosi comuni. Leale in campo, sincero ed estroverso fuori. (…)
IL SAGGIO – Nello spogliatoio, poi, è stato tra i protagonisti nel cementare il gruppo, il saggio della compagnia, quello che aveva sempre le parole giuste per ricomporre uno screzio e far assorbire qualche sconfitta. Per Mazzarri era stato un punto di riferimento determinante. Fu lui che prima e durante le gare di Champions o Europa League scosse i compagni e dialogava con gli arbitri dal momento che parla abbastanza bene l’inglese. De Sanctis ha stabilito anche il record di imbattibilità detenuto da Castellini: 485’ senza prendere gol al primo anno di Mazzarri. Ma Morgan si trascina anche la fama di para-rigori: stregò Mario Gomez in Napoli-Bayern di Champions League il 18 ottobre del 2011; ipnotizzò Di Natale, Lucarelli e Miccoli, l’anno prima. E così come si congedò da Siviglia, vorrebbe fare con i tifosi del Napoli: parlare loro con il cuore in mano ed in maniera diretta.