(R. Boccardelli) – Due giorni di riposo ma non per tutti. Lo sciogliete le righe vale per i giocatori, parzialmente per il tecnico, non per i dirigenti, Sabatini in prima fila, che stanno cercando di dare un volto migliore e vincente alla Roma. Anche se questa operazione dovesse passare anche attraverso qualche cessione pesante. Il caso Osvaldo, dopo quanto accaduto domenica a Riscone, è di nuovo in prima pagina.
E ORA? – Tutto emozionante, tutto molto romantico, da romanzo popolare, ma Osvaldo non era quel giocatore che la Roma stava cercando di vendere, con il suo pieno consenso, offrendolo qua e là a buone squadre europee? Atletico Madrid, Southampton, Zenit di San Pietroburgo, tutti club che hanno fatto la loro offerta e che si sono visti respingere dalla Roma (l’Atletico) o dal giocatore (Southampton e Zenit). Il bel gesto di Totti e l’incoraggiamento finale dei tifosi a Riscone, nonchè le parole di Garcia («con Osvaldo è una Roma più forte») e il tweet strappalacrime di ringraziamento al capitano, hanno rimescolato le carte e probabilmente oggi Sabatini avrà un confronto con lo stesso Garcia per capire se considera Osvaldo un suo titolare inamovibile, incedibile o no. Allo stesso tempo sarebbe da capire se la Roma può continuare il suo mercato a prescindere in termini economici dalla cessione di Osvaldo o se invece quei 20 milioni previsti siano necessari per portare a termine le ultime operazioni, prima fra tutte quella legata a Gervinho. Va anche considerato (e la società dovrà farlo molto freddamente in sede di mercato) che il giocatore Osvaldo è da una parte il capocannoniere della Roma dell’ultimo anno con 16 gol, alcuni dei quali assolutamente splendidi, perché ce li ha nelle corde, ma d’altra parte è anche quell’attaccante che spesso si estranea dal gioco e sembra quasi che ti stia facendo un favore a stare lì davanti. E’ lo stesso giocatore che la Roma deve decidere se cedere o confermare dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni, sentendo anche il diretto interessato e Garcia. Una decisione, a questo punto, non facile da prendere.