«Sono andato a Formello con Ilievski, ma sono entrato soltanto io. Mauri mi ha dato il biglietto per la partita, ho parlato con lui cinque minuti alla guardiola del centro sportivo e poi sono uscito. Poi ho accompagnato Ilievski nel centro di Roma, abbiamo preso un caffè e da quel giorno non l’ho più visto». Alessandro Zamperini ricostruisce così i contatti con lo ‘zingarò Hristiyan Ilievski e l’incontro con Stefano Mauri, centrocampista della Lazio. Zamperini conferma di avere conosciuto Carlo Gervasoni tramite Mario Cassano su skype il 13 maggio. «Mi ha chiesto di incontrare il giorno dopo un’altra persona che voleva parlarmi di alcune cose. Da quel momento non ho sentito più Cassano e sono stato tartassato di telefonate da Ilievski e Gervasoni». Zamperini decide quindi di incontrare Ilievski la mattina del 14 maggio. «Lo incontro sulla Cassia e andiamo a Formello. Era interessato a conoscere più persone possibili per avvicinarli e organizzare queste cose». Nei giorni successivi alla visita a Formello e il breve incontro con Mauri, Zamperini spiega di avere ricevuto «chiamate da Gervasoni e Ilievski che mi pressano per far conoscere loro altri giocatori e combinare qualcosa». A questo punto Zamperini si reca a Lecce e incontra Stefano Ferrario. «Gli accenno dell’interesse di questa persona ad incontrarlo, lui quel giorno era infortunato e mi ha bloccato subito dicendomi che non era assolutamente interessato a queste cose e rimane anche stizzito». Zamperini conferma poi di essere stato raggiunto a Lecce da Ilievski e di avergli prenotato un albergo. «Quando arriva -spiega- mi chiede se avessi parlato con qualcuno del Lecce e io gli dico che il mio contatto era solo lui (Ferrario, ndr) e che non c’era modo per fare niente, che non avevo il potere per fargli conoscere altre persone».
Fonte: Adnkronos
«Mi prendo le mie responsabilità, ho sbagliato per ignoranza e superficialità: non sapevo che si doveva denunciare il fatto, poi ho capito che c’è un meccanismo grande dietro. Oggi io mi prendo un’omessa denuncia, ma non altro. Se mi condannate per illecito sappiate che condannate un innocente». Così l’ex leccese Stefano Ferrario si è rivolto ai giudici della Commissione Disciplinare della Figc che dovranno valutare la richiesta di squalifica di 3 anni e 6 mesi per illecito nella presunta combine di Lecce-Lazio (22 maggio 2011) fatta dal procuratore federale, Stefano Palazzi. «Un anno e mezzo fa sono stato chiamato a spiegare ciò che era successo – rileva il calciatore nell’ambito del processo al Calcioscommesse in corso a Roma -. Senza che mi rivolgessero una qualsiasi domanda, ho spiegato che ho respinto la proposta di Zamperini. Nei giorni successivi alla proposta ci sono stati dei contatti dello stesso Zamperini, che mi chiedeva come stavo, mi diceva di prendere un aperitivo, e si è autoinvitato a mangiare una pizza a casa mia. Io non capivo tutto quel corteggiamento da parte sua, dopo ho capito che il suo timore era che nel momento in cui ho rifiutato la proposta lo potessi mettere in difficoltà. Il lunedì dopo la partita è scomparso non mi ha più contattato e solo dopo ho capito il motivo». «Io queste cose qua le ho fatte già arrivare a Palazzi – aggiunge Ferrario -, ma non ha voluto dare importanza a queste parole. Di sicuro a settembre andrò a parlarne a Cremona con il procuratore Di Martino»
Fonte :Ansa