(L. Valdiserri) – Il calcio d’estate ha creato più di un’illusione. Il precampionato scorso, ad esempio, con tutte vittorie, faceva pensare a una grande stagione zemaniana. E poi tutti sanno come è andata a finire.
Dall’amichevole di Salonicco, però, è arrivata un’indicazione che sembra chiara sul tipo di calcio che vuole Rudi Garcia. Ed è un calcio di stile europeo, propositivo e gradevole. Si basa sul movimento continuo, sullo scambio di posizioni tra i centrocampisti e tra gli attaccanti, che non devono dare troppi punti di riferimento all’avversario. Al francese piacciono gli «universali» molto più degli operai specializzati. Tutto andrà rivisto con avversari più «tosti» dei greci, quattordicesimi nell’ultimo campionato. Però Garcia ha cambiato il terzo centrocampista davanti alla difesa in tre gare (Pjanic contro l’Alto Adige, Jedvaj a sorpresa contro il Bursaspor e Strootman contro l’Aris). E il tecnico non ha ancora avuto a disposizione De Rossi, che in quel ruolo può essere il migliore di tutti. Non si tratta di cambi fini a se stessi,ma di una decisa volontà: non rimanere intrappolati da eventuali mosse tattiche dell’avversario.
In attacco si è visto spesso Borriello allargarsi a destra e Caprari o Lamela occupare la posizione centrale. Un modo per portare un pressing più continuo. Nel secondo tempo, con Totti in campo, si è visto più un 4-3-1-2 che un vero 4-3-3. Un modulo che si adatta di più alle caratteristiche del Capitano, che ripaga alzando il livello delle giocate offensive. Il nodo resta il centravanti: fino a quando Destro non sarà guarito — e con Osvaldo in vendita— chi lo può fare?