(A. Pugliese) – Gervinho è un giocatore della Roma. Ieri, infatti,Walter Sabatini ha chiuso la trattativa con l’Arsenal sulla base di 8 milioni di euro. Al giocatore andranno circa 2,7 milioni a stagione per 4 anni. L’ivoriano potrebbe essere a Roma già oggi per le visite mediche, poi in un paio di giorni dovrebbe aggregarsi al gruppo in America, probabilmente a Toronto, anche se per il tesseramento definitivo la Roma dovrà piazzare Tallo all’estero (il club ha offerte da Spagna e Portogallo) liberando una casella da extracomunitario. «Sono felice, ritrovo un allenatore che per me è stato fondamentale», ha detto l’attaccante a chi gli sta accanto a Londra in questi giorni.
GIOIA E VELENO – Affare fatto, dunque, Garcia (ieri a cena da Nebo, il ristorante di Pallotta, con squadra e dirigenza) ne sarà soddisfatto e la notizia lo aiuterà anche a mettere da parte la delusione per le accuse dell’ex Florent Balmont, uno che con lui al Lilla giocava sempre: «Non ho capito certe sue scelte, alcune cose nello spogliatoio erano gestite male. C’erano dei privilegi, accadevano cose poco gradevoli, è un bene che sia andato via». Del resto, Gervinho era il giocatore che il tecnico aveva chiesto espressamente, uno di quelli a cui si è sentito più legato a Lilla e che è stato decisivo per la vittoria della Ligue 1 nel 2011. Tanto che negli ultimi giorni Garcia ha chiamato il giocatore (con cui condivide l’agente, Sebastien Boisseau) quasi ogni giorno, per convincerlo del progetto. Sabatini (che oggi sbarcherà a Boston) ha fatto quindi di tutto per accontentare il tecnico francese e ora si dedicherà alla cessione di Osvaldo (in America l’italoargentino finora non si è ancora mai allenato, ieri invece esordio nel gruppo per Maicon).
CAMBIA IL TRIDENTE – Nella partitella, intanto, Garcia ha lavorato come se Gervinho fosse già lì, a Wellesely (comune alle porte di Boston, dove la Roma si sta allenando in questa parentesi nel Massachussets), spostando Totti per tutto l’arco del match al centro, come centravanti, e mettendogli al fianco due ali veloci come Lamela e Caprari. Del resto, con l’arrivo dell’attaccante ivoriano la possibilità che il capitano giallorosso «scivoli» verso il centro sono sempre più alte, considerando anche che delle altre punte centrali due sono in uscita (Borriello e Osvaldo) e uno (Destro) è ai box e non si sa ancora per quanto. Garcia, infatti, sugli esterni vuole gente veloce, rapida, capace di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Esattamente l’identikit di Gervinho, che a Lille ha sempre giocato a sinistra, per poi rientrare con il piede destro, che è poi quello che fa dall’altra parte Lamela, con la possibilità per entrambi di lasciare lo spazio in fascia alla sovrapposizione dell’esterno di difesa per l’eventuale cross.